SatiePandémie, buon compleanno Satie!

Il Teatro Miela di Trieste festeggia il compleanno di Satie con le 840 ripetizioni di Vexations in diretta streaming (e con centinaia di pianisti da tutto il mondo)

SatiePandemie
Articolo
classica

Il 17 maggio 1866 nasceva a Honfleur in Francia Erik Satie, tra le personalità più curiose, controcorrente e visionarie, ma anche influenti, del panorama musicale del primo Novecento. Dal 1992, al Teatro Miela Bonawentura di Trieste, questa data viene festeggiata con SatieMania da musicisti, azioni sceniche, danzatori, performer, attori, poeti, marionettisti.

La kermesse, dal 2016 ribattezzata Satierose in omaggio a Rosella Pisciotta ideatrice dell’evento, si trova quest’anno a fare i conti con l’emergenza sanitaria, ma a Trieste non si sono scoraggiati. Anzi hanno rilanciato creando un Comitato Artistico ad hoc chiamato SatiePandémie e proposto a tutti i pianisti del mondo l’esecuzione, dalle 00:01 di domenica 17 maggio, in modalità live streaming, delle 840 ripetizioni previste nello spartito di Vexations, opera del 1893 del compositore francese. Praticamente oltre 20 ore di musica!

Chi meglio di Eleonora Cedaro, curatrice di SatiePandémie, ci può parlare nel dettaglio di questo compleanno speciale?

Il Teatro Miela di Trieste, che si autodefinisce con orgoglio stabilmente instabile (definizione che Satie avrebbe sicuramente sottoscritto con un sorriso), dal 1992 ricorda il compleanno del compositore francese con eventi che coinvolgono linguaggi diversi. Perché questo forte affetto per Satie? 

«Secondo me per affinità elettive. Ipotizzo perché quando è nato il Miela avevo cinque anni e ho iniziato a frequentarlo da studentessa universitaria quando per il Teatro di Trieste festeggiare Satie era una consuetudine già più che decennale. Penso sia una spiegazione plausibile perché sono entrambi inutili indispensabili, come John Cage definì perfettamente il nostro comune amore in bombetta. Il Teatro Miela ha una storia bellissima. È nato esattamente trent’anni fa – fu inaugurato il 3 marzo 1990 – grazie al desiderio di oltre 300 persone che si sono immaginate un luogo culturale per la città che potesse ospitare l’avanguardia e che fosse multimediale, inclusivo, curioso, bello e libero. Hanno raccolto una cifra importante e hanno costruito un teatro che in questi trent’anni è stato una fucina di tante iniziative davvero uniche: Buon Compleanno Satie è probabilmente la più longeva e sicuramente una di quelle che meglio riassume il carattere di questo piccolo e prezioso teatro triestino». 

Lei che cura l’evento dallo scorso anno si è trovata per questa edizione ad affrontare una imprevedibile e drammatica situazione che praticamente ha bloccato la cultura del nostro paese. Come si è arrivati al progetto SatiePandémie con la proposizione dell’opera Vexations in live streaming mondiale? Ci può sintetizzare l’andamento della maratona pianistica musicale del 17 maggio? 

«SatiePandémie, è accaduto. È stata una reazione allo shock per la cancellazione della rassegna già in calendario e tutta la programmazione del Teatro Miela – e di tutti i teatri d’Italia e del mondo, per un tempo che non riusciamo ancora a definire». 

«SatiePandémie, è accaduto».

«È un’iniziativa che non avrebbe potuto nascere se non nella specificità della situazione attuale, un meccanismo che si è attivato proprio grazie a questa condizione così unica nella sua angoscia e tragicità. Abbiamo ascoltato secondo me efficacemente le suggestioni di queste settimane silenziose, oniriche e profondamente riflessive e grazie alle reti e collaborazioni che negli anni si sono consolidate attorno ai luoghi e alle comunità culturali “viventi” ci siamo fidati ed affidati a questa suggestione. Lo stesso lavoro del comitato artistico – un collettivo indipendente che ha lavorato a distanza di sicurezza fra Roma, Venezia, Treviso e Trieste – ha scoperto una sintonia direi quasi alchemica perché le distanze sono cambiate, il pensiero si è fatto più denso e gli scambi più fertili». 

«Sara Codutti ha inventato il virus rotante, Anna D’Errico e Veniero Rizzardi hanno messo in campo le migliori competenze e reti internazionali costruite in anni di professionismo, organizzazione culturale e passione. Il vero “paziente zero” tuttavia è stato il Teatro Miela che immediatamente e incondizionatamente ha sostenuto questo azzardo – una pazzia per certi aspetti, non ultimo quello tecnico che prevede tutta l’esecuzione, oltre 20 ore, raccolta dal vivo. Abbiamo fatto fare il “salto di specie” alla nostra rassegna tutti insieme e l’abbiamo resa pandemica: penso sia una buona lezione che abbiamo imparato da questo maledetto virus». 

«Abbiamo fatto fare il “salto di specie” alla nostra rassegna tutti insieme e l’abbiamo resa pandemica: penso sia una buona lezione che abbiamo imparato da questo maledetto virus».

«I pianisti eseguiranno le vexations con cui hanno deciso di contribuire alla lunga maratona utilizzando una comune piattaforma dedicata alle videoconferenze e ai meeting on line e il live streaming verrà trasmesso in diretta sul sito www.buoncompleannosatie.it».

«Perché abbiamo scelto una piattaforma pensata per le riunioni fra colleghi o i saluti ai nonni e non a un’interfaccia specifica? Concettualmente è un aspetto centrale di questo progetto: non stiamo condividendo il surrogato di un’esibizione dal vivo ma un atto pubblico collettivo, una maratona meravigliosa e globale – nella migliore delle accezioni del termine – che possa restituire con forza il messaggio del nostro manifesto. Deve essere un’adesione accessibile da casa con i mezzi che ci sono a disposizione, anche semplicemente collegandosi con uno smartphone». 

«Perché abbiamo scelto una piattaforma pensata per le riunioni fra colleghi o i saluti ai nonni e non a un’interfaccia specifica? Non stiamo condividendo il surrogato di un’esibizione dal vivo ma un atto pubblico collettivo».

«La comunità dei professionisti della musica sta trascorrendo queste settimane di distanziamento sociale nell’impossibilità di accedere a luoghi e strumenti di lavoro: studi di registrazione, teatri sale da concerto sono irraggiungibili. I pianoforti non possono essere accordati. Non vogliamo essere consolatori e tentare un surrogato all’attività concertistica e, più in generale, allo spettacolo dal vivo. Abbiamo disperato bisogno di trovare una soluzione che ci permetta di ricominciare a far vivere cultura e lo faccia nel rispetto della sicurezza di pubblico e spettatori. Ne hanno bisogno i teatri e le migliaia di lavoratori del settore ma specialmente ne ha bisogno la comunità civile perché la cultura è indispensabile».

Come ha risposto la comunità musicale al vostro appello? Al momento quante sono le adesioni e da dove provengono? 

«La risposta è stata incredibile. Ci siamo resi conto abbastanza presto che l’idea aveva un suo charme scanzonato e contagioso ma non ci saremmo mai aspettati un entusiasmo così grande. I partecipanti sono oltre un centinaio – ma continuano a crescere! Potete seguire il contagio sul “virus rotante” – e provengono da Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Nord e Sud America oltre che dal Medio Oriente, dalla maggior parte dei Paesi d’Europa e dalle città di tutta Italia». 

«Ci saranno tanti professionisti con carriere solide e spesso prestigiose accanto molti a giovani pianisti, abbiamo accolto anche alcuni studenti dai Conservatori di diversi Paesi – indirizzati dai loro entusiasti (e a loro volta “vessanti”) professori – e pianisti davvero importanti per la musica del secondo Novecento».

Non resta che collegarsi a www.buoncompleannosatie.it a mezzanotte e un minuto del 17 maggio – la notte fra sabato e domenica – e festeggiare Erik Satie tutti insieme, come si deve. 

 

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