Gli Amici della Scala omaggiano Zeffirelli e Bouchène

La collana Gli artisti dello spettacolo alla Scala propone due nuovi volumi curati da Vittoria Crespi Morbio

Dimitri Bouchène nel suo atelier (1960)
Dimitri Bouchène nel suo atelier (1960)
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classica
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La collana Gli artisti dello spettacolo alla Scala, pubblicata dagli Amici della Scala, si è arricchita di due titoli firmati da Vittoria Crespi Morbio. Zeffirelli alla Scala è una preziosa raccolta di scenografie e figurini, a partire da una Italiana in Algeri del 1953, diretta da Carlo Maria Giulini, fino all'Aida diretta da Riccardo Chailly nel 2006. 

Durante il percorso s'incontrano allestimenti che risalgono all'epoca in cui Herbert von Karajan frequentava il Piermarini, come la storica Bohème del 1963, ripresa infinite volte, ma anche una meno nota Traviata dell'anno successivo con Anna Moffo protagonista. Per non parlare dell'Otello diretto da Carlos Kleiber nel 1976. Insomma una serie di testimonianze preziose, che hanno segnato le stagioni del teatro milanese, nelle quali Zeffirelli è stato per anni punto di riferimento.

Bouchène alla Scala

Ma la vera sorpresa della collana è il libro dedicato allo scenografo Dimitri Bouchène (Dmitri Bušen, 1893-1993), rampollo di una famiglia ugonotta scappata dalla Francia nel Seicento e che in Russia trovò riparo e titolo nobiliare. La sua biografa è di per se stessa un romanzo, gli ambienti artistici d'inizio Novecento a San Pietroburgo e a Parigi dove il pittore conosce Matisse, i primi acquarelli, la Rivoluzione Bolscevica che colpisce parenti e amici della Russia Bianca, la nomina a responsabile delle Porcellane dell'Emeritage, la vita di russo emigrato a Parigi e la sua prima mostra nel 1928. 

I costumi disegnati per Anna Pavlova e Ida Rubinstein, la progressiva carriera fino all'occupazione nazista della Francia durante la Seconda Guerra Mondiale. Scegliendo a caso nel curriculum di Buchène scenografo e costumista, sono da citare nel 1934 Abaude di Poulenc per la coreografia di Balachine a Montecarlo, nel 1953 Pélleas et Mélisande diretta da Victor de Sabata alla Scala, L'oiseau de feu di Stravinskij a Lisbona nel 1969. 

Il ritratto che ne esce da queste pagine è quello di un artista di grandissimo talento, di un personaggio solitario che cerca rifugio nella natura, attento a quanto avviene nei più diversi ambiti culturali.

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