Ammettetelo, il titolo vi ha incuriosito: questa è una delle tante definizioni che dà di sé la trentaduenne Sanelisiwe Twisha, meglio conosciuta come Moonchild Sanelly, regina assoluta del gqom, genere musicale popolarissimo in Sudafrica sviluppatosi all’inizio dello scorso decennio nelle township di Durban, musica dance elettronica per l’Apocalisse che attinge dalla house, dalla techno e dal kwaito.
Originaria di Port Elizabeth, spostatasi a Durban prima e a Johannesburg dopo, Moonchild Sanelly definisce la propria musica “electro-pop- ghetto-funk”. Vista come icona sexy, in realtà i suoi testi, in inglese e soprattutto lingua Xhosa, parlano di desiderio sessuale ma da una prospettiva femminile. Parental advisory: explicit content.
Come sottolineano molte riviste, se “WAP”, il successo estivo di Cardi B e Megan Thee Stallion, il cui testo fa impallidire i graffiti che compaiono nei bagni degli autogrill, ha lasciato una voglia di rap femminile a luci rosse, ecco che “Where De Dee Kat” di Moonchild, incluso nel suo mini-LP Nüdes appena pubblicato, placa questo desiderio, esplicitando in maniera che più diretta non si può l’amore femminile per il sesso maschile. Potrebbe sembrare solo una dirty song su una donna in cerca di una preda ma in realtà la traccia ha un suo messaggio: le donne devono essere aperte a loro piacimento nei confronti della sessualità e non limitarsi a essere partner sottomesse.
«Fino a quando non parleremo del desiderio femminile, la cultura dello stupro esisterà».
Moonlight non spunta dal nulla: attiva dal 2005, vanta al suo attivo la collaborazione con Beyoncé nel brano “My Power”, incluso nella colonna sonora di The Lion King: The Gift, e con Diplo, è stata presente in “I Can’t Move”, canzone inclusa in Egoli, disco del progetto sudafricano Africa Express guidato da Damon Albarn, e comparirà in “With Love to an Ex”, brano del prossimo album dei Gorillaz, Song Machine, Season One: Strange Timez.
Tutto questo in seguito al successo del video di “Online”, twerking esplicito sul ritmo inquietante e contagioso approntato da DJ Vitoto.
Dopo aver firmato per l’etichetta inglese Transgressive Records, Moonchild ha realizzato il singolo “Bashiri”, presente in Nüdes, elettronico ed esplosivo, un racconto che mette in guardia gli ascoltatori dai predicatori ciarlatani che abusano del loro potere per arricchirsi, problema comune in molti Stati del continente africano. La canzone fa riferimento alla testimonianza specifica di una donna che si lamenta dell’infedeltà del proprio marito; in chiesa il predicatore promette di risolvere la questione con un miracolo. “Amen, Alleluja!” è la risposta sarcastica della cantante su una base creata dal produttore Aramboa di stanza a Vienna, mix potente di gqom e rave.
Anche “Weh Mameh” era già conosciuta e il video di accompagnamento fu girato due anni fa ad Austin, Texas, dove Moonchild si trovava per partecipare al SXSW Festival.
Impavida, sfrontata, con la sua parrucca e il suo rossetto blu, attivissima su TikTok, con Nüdes Moonchild Sanelly è riuscita nel compito di portare la positività corporea e l’eccitazione sessuale sul dancefloor: indubbiamente una ventata di aria fresca.
«Lei è una superstar globale in attesa che ciò accada» - Damon Albarn