L'opera guarda (quasi) all'Europa, e i concerti? Nel 2017 dominano le grande orchestre e, soprattutto, i grandi direttori. Da Muti a Currentzis, da Alessandrini a Chailly, ecco i 10 migliori concerti di musica sinfonica del 2017.
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1. Riccardo Muti con la Chicago Symphony al Teatro alla Scala
Torna? Non torna? Sono passati dodici anni dal burrascoso divorzio dalla Scala ma l’amore del pubblico di Riccardo Muti non si è mai spento e sono molti a sperare nel suo ritorno. Alla Scala ci è tornato quest’anno, ma con un’altra orchestra, la Chicago Symphony, e per un concerto. Ed è grande la festa nella sua vecchia casa.
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2. Riccardo Chailly al Festival di Lucerna
Difficile pensare a colmare il vuoto lasciato da Claudio Abbado a Lucerna. In sole due stagioni Riccardo Chailly si impone con indiscussa autorità ma non rinnega quella impegnativa eredità. Anzi la rinnova, così come rinnova il successo. Dopo il Mahler dell’insediamento, il secondo anno di regno lo consacra interamente a Strauss con uguale successo.
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3. L’oratorio Arche di Widmann per l’apertura dell’Elbphilharmonie di Amburgo
È stata lunga l’attesa ma la sua sospirata apertura in gennaio ha scatenato un entusiasmo che si vede solo una finale del campionato del mondo. Apre la Elbphilarmonie, la spettacolare nave della musica di Amburgo, con una settimana di concerti. Ci sono gli amburghesi onorari ma c’è anche un nuovissimo oratorio laico e contemporaneo di Jörg Widmann che trionfa nell’apertura della casa.
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4. Wagner e Strauss nella tournée della Bayerische Staatsorchester diretta da Kirill Petrenko
Lo attaccano nel suo paese e non per la musica, ma lui non ha l’aria di preoccuparsene. Petrenko fa musica e la fa benissimo. I Berliner lo vogliono fortissimamente e lo avranno ma non subito. A Monaco faticano a pensare a un futuro senza di lui e intanto Petrenko con la sua orchestra porta in tournee il meglio di quella grande tradizione.
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5. Daniele Gatti dirige Schubert e Webern con la Mahler Chamber Orchestra
Daniele Gatti è uno dei direttori italiani a più alto tasso di europeismo. Bologna, Roma, Londra, Zurigo, Parigi e adesso Amsterdam: stimato dovunque e dovunque a casa. È forse il direttore italiano meno italiano nelle scelte artistiche. Ma l’Italia non la dimentica e ci porta la sua apertura in un concerto con la Mahler Chamber Orchestra, ensemble libero e internazionale di cui dal 2016 è consigliere artistico.
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6. Rinaldo Alessandrini interpreta Monteverdi a Roma
Monteverdi celebra 450 anni ma la comunità musicale nazionale non ha fatto molto per festeggiarli. Unica eccezione, anche in anni non di festa, Rinaldo Alessandrini, uno dei più autentici interpreti della sua musica e autorità indiscussa a livello internazionale. Lui di Monteverdi non si dimentica e lo ricorda attraverso i suoi Madrigali e scherzi d'argomento amoroso a Roma.
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7. Argerich e Barenboim per la prima volta insieme alla Scala
Due vecchi amici, due grandi musicisti. Martha Argerich e Daniel Barenboim regalano il frutto migliore di questa lunga amicizia per la prima volta al Teatro alla Scala nell’inaugurazione della stagione della Filarmonica con un Beethoven e uno Schubert a quattro mani.
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8. Teodor Currentzis e musicAeterna al Festival di Ravello
Se la musica ha un lato mistico, lui è forse la personalità che meglio lo interpreta. Greco di nascita e russo di adozione, il fenomeno Currentzis arriva al Festival di Ravello con il suo gruppo musicAeterna e con un composito programma a forte tasso religioso da Purcell a Schnittke e Pärt, passando per il Requiem di Mozart. Il tutto con tocco inconfondibile.
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9. I 70 anni di Sciarrino a Palermo
Una festa lunga un anno, aperta dal leone d’oro della Biennale. Si festeggiano i suoi primi 70 anni con le sue musiche un po’ dovunque e commissioni importanti. Ma a Salvatore Sciarrino la festa più bella la organizza per tre giorni la città dove è nato, Palermo.
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10. Bernard Haitink dirige l’Orchestra Mozart
Ultima creatura di Claudio Abbado, l’Orchestra Mozart era stata dichiarata morta con la scomparsa del suo fondatore. Un manipolo di musicisti combattivi non si dà per vinto: la fa rivivere e richiama in servizio un vecchio maestro e generoso amico, Bernard Haitink, che a 87anni attraversa l’Europa per poter tornare sul suo podio dopo la “supplenza” abbadiana del 2013. Fuoco di paglia o seme per una rinascita definitiva?
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