Forse i grandi tour del circuito della world ancora passano lontano dall’Italia, ma per il 2019 molte realtà medio-piccole si confermano con belle programmazioni, produzioni originali e molta Africa – la vera regina della world music. Ecco allora i 10 festival folk-world dell’estate, buoni per un weekend in caccia di musiche diverse.
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1. Africa e Cina a Milano (Contaminafro)
Le «identità in evoluzione» di Contaminafro – festival intitolato alle “culture contemporanee” ma con un bel focus sulle nuove musiche africane – si impongono a Milano fino al 29 giugno, presso la Fabbrica del Vapore. In cartellone dal prog di The Cage a Trilok Gurtu a una serata hip hop, con spazio particolare per Vieux Farka Touré (in abbinamento con l’asso nostrano della chitarra Paolo Bonfanti), all’Orchestra Popolare Notte della Taranta diretta da Daniele Durante con ospiti Daniel Kollé e Corry Denguemo e la voce di Ylenia Lucisano e a Sidiki Camara. Da segnalare, il 21 giugno, la festa della musica, che sarà interamente dedicata alla comunità cinese di Milano.
2. Tuareg siciliani (Marranzano World Festival)
La dedica a uno degli strumenti più caratteristici della Sicilia è l'(ottimo) pretesto da cui parte il Marranzano World Fest, che nell’anno del decennale ripercorre la sua storia dal 20 al 23 giugno, negli affascinanti spazi del Monastero dei Benedettini di Catania. Il tema dell’anno è “Suoni nomadi”: ci saranno gli affezionati del Marranzano Glen Velez, Tran Quang Hai (dal Vietnam) e Aron Szilagyi (dall’Ungheria), ma anche i gitani del Rajasthan Kalbeliya, con la danzatrice e cantante Asha Sapera; e ancora Fabio Tricomi, Matilde Politi, Simona Di Gregorio, Maura Guerrera, e la novità Jacarànda – Piccola orchestra giovanile dell’Etna, giovane ensemble diretto da Puccio Castrogiovanni. La produzione originale è a dir poco intrigante, con i Terakaft – tra i più affermati gruppi di blues tuareg – insieme a Cesare Basile.
3. Dal prog al folk (Folkest)
È il decano dei festival folk-world italiani e copre un mese, dal 20 giugno al 22 luglio, toccando diverse location tra Friuli e Istria: Spilimbergo, Capodistria e Auronzo di Cadore le principali, con il Castello di Udine per i main event. Folkest è un contenitore per molte cose: c’è un po’ di beat e prog per nostalgici (dopo le Orme come aperitivo qualche mese fa, toccherà alla Premiata Forneria Marconi, e alla premiatissima coppia Shel Shapiro-Maurizio Vandelli); c’è la superstar della musica celtica Loreena McKennitt; ma – soprattutto – c’è una ricca selezioni di band e musicisti da tutto il mondo, con la garanzia di scoprire qualcosa di nuovo. Noi consigliamo i polacchi Krzikopa, ma da non perdere anche le finali del Premio Premio Folkest "Alberto Cesa" (l’8 luglio).
4. Studiare e ascoltare la musica folk (Mare e miniere)
Quelli di Mare e Miniere sono seminari, ma la programmazione serale giustifica l'inclusione tra i festival: alla dodicesima edizione, la rassegna sarda si conferma a Portoscuso, nell'affascinante vecchia tonnara, con la solita formula (vincente) dei corsi abbinati alla vita di mare, in una parte della Sardegna meno battuta dai grandi flussi turistici. Si va dal 25 al 30 giugno. Se non volete studiare canto o strumenti popolari, potete comunque ascoltare Elena Ledda (la padrona di casa, insieme a Mauro Palmas – anche lui in cartellone), Liguriani, Peppe Voltarelli, Gabriella Aiello e Baro Drom Orkestar.
5. La Magia tra Salento e Africa (Quarrata Folk Festival)
Arriva alla quinta edizione il Quarrata Folk Festival diretto dall’organettista Riccardo Tesi, nel Parco della Villa Medicea La Magia, a Quarrata, in provincia di Pistoia. Tre i giorni – dal 28 al 30 giugno – per un bel programma serrato: prima giornata salentina con la coppia Enza Pagliara & Dario Muci e Officina Zoè, e l’arpa celtica di Stefano Corsi (Whisky trail) in chiusura. Spazio poi, il 29, ad Arsene Duevi (dal Togo), Namvula (dallo Zambia, ma con radici scozzesi) e Kalifa Konè (dal Mali). Chiusura con Unavantaluna, dalla Sicilia, con special guest Ziad Trabelsi, ovvero l’oud dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
6. Incontrarsi a Firenze (Festival au Désert)
Tocca quota 10 edizioni il Festival au Désert di Firenze, che quest’anno si divide tra il Parco delle Cascine e altre sedi in città. La vocazione è quella consueta, con incontri tra musicisti africani, italiani e da tutto il mondo: quest’anno promette bene il trio con il musicista di cultura gnawa Majid Bekkas, che collaborerà con Hamid Drake e Gavino Murgia per una produzione originale. Il suono desert, poi, sarà garantito dai Tamikrest, ma da non perdere è anche il progetto (inaugurato da Fabbrica Europa un paio d’anni da) di Almar'à, ovvero l'Orchestra delle Donne arabe e del Mediterraneo.
7. Perché viaggiamo? (Ulisse Fest)
Un festival intorno a una domanda, ma una domanda fondamentale a moltissimi livelli, per capire chi siamo e il mondo di oggi: «Perché viaggiamo?» si chiede l’Ulisse Fest, il festival di Lonely Planet che torna a Rimini dal 12 al 14 luglio. Risponderanno, tra gli altri, Carlo Petrini e Tony Wheeler, ma si parlerà di Antartide con Erling Kagge, di Giappone con Alex Kerr, di Etiopia e Eritrea con le foto di Antonio Politano… E poi, naturalmente, ci saranno le risposte dei musicisti: fiore all’occhiello è il duo Bollani-Hamilton de Holanda, che si esibirà nel magnifico Teatro Amintore Galli, ma da segnalare anche la diva del nuovo fado Ana Moura (con ospite il trombettista Giorgio Li Calzi), Bombino, la Ballata delle acciughe di Dario Vergassola e Iaia Forte.
8. Da Pasolini al liscio (Premio Loano)
“Da Pasolini al liscio” è il titolo dell’edizione 2019 del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, dal 22 al 26 luglio in provincia di Savona. Oltre ai concerti dei vincitori – Raffaello Simeoni per il miglior album, Duo Bottasso + Simone Sims Longo per il Premio Giovani, oltre al Premio alla carriera Tre Martelli – c’è qualche novità. Intanto, una produzione originale, in collaborazione con Premio Parodi e Mare e Miniere, dedicata al Canzoniere Italiano di Pier Paolo Pasolini (LinguaMadre), con Duo Bottasso, Elsa Martin e Davide Ambrogio. Poi una serata finale di festa tutta sul liscio, con ospite Riccarda Casadei e il concerto finale di Extraliscio, il “Buena Vista Social Club” della musica da ballo romagnola. E poi ancora, Mauro Palmas con il suo Palma de Sols, una camminata nell’entroterra con le cornamuse di Fabio Rinaudo, un concerto “dolce e caffè” con La Banda della Ricetta… Tutto a ingresso libero.
9. Festa world (Ariano Folk Festival)
Dal 1996 una garanzia in sud Italia, l’Ariano Folk Festival si installa – come al solito – ad Ariano Irpino, nei giorni intorno a Ferragosto (dal 14 al 18). La vocazione è world-festaiola, tra suoni del mondo e un po’ di elettronica, ma non mancano concerti di ascolto che è difficile intercettare altrove in Italia. Qualche nome? Dahlìa, Sofiane Saidi & Mazalda, la fantastica cantante turca Gaye Su Akyol, Mercedes Peón, Rumbaristas, Neuza…
10. S(ballo) folk (Eté Trad)
Dal 20 al 24 agosto la festa del folk valdostano è – quest’anno – a Charvensod. Eté Trad conferma la sua vocazione globale con un programma ricchissimo di bal folk, contaminazioni, world music e progetti originali: Balarù, Barabàn, Duo Bottasso + Simone Sims Longo (con Simone Bottasso anche impegnato nel progetto Neighbors), Chemin de Fer + Baìa per l’inedito Chemin de Baìa, Coro Bajolese con uno spettacolo originale, Djal, Djoklà dalla Martinica, Elena Ledda, ma anche Flavio Oreglio con Staffora Bluzer, Lou Tapage, Stygiens e – infine – i “padroni di casa” Trouveur Valdotèn. C’è da perdersi, ed è una bella cosa.
Bonus: Quel che resta della pizzica (La Notte della Taranta)
Forse pochi festival riescono a dividere come La Notte della Taranta, soprattutto da quando è diventato veramente un festival “di massa”, che per il Concertone finale (quest’anno il 24 agosto) attira a Melpignano oltre 150mila persone. Di certo, le scelte del 2019 spiazzano, e dimostrano che la Notte della Taranta si è definitivamente tramutata in qualcos’altro. Il Maestro concertatore sarà Fabio Mastrangelo, direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca (e proprio a Mosca si è presentata l’edizione 2019). È il primo pugliese a dirigere l’Orchestra, e ha una formazione classica: già questa è una scelta peculiare. Tra gli ospiti, poi, annunciati Elisa e Gué Pequeno e – per celebrare la prima volta della Notte della Taranta in diretta su Rai Due – Belèn e Stefano Di Martino come inviati. In ogni caso, se siete di quelli che storcono il naso, c’è sempre un ricco programma di collaterali, decisamente più interessante se non vi piacciono le grandi folle.