Mentre l’opera nostrana si dibatte in una crisi sempre più sistemica frutto certamente delle incertezze finanziarie, e anche di gestioni artistiche deboli e di un pubblico spesso latitante (tutto si tiene!), oltre frontiera il genere continua a dare segni di vitalità. Anche Strasburgo pensa al futuro e apre la sua stagione con la novità “Quai Ouest” da un testo teatrale del classico contemporaneo Koltès. La scena è un grande hangar in disarmo, “luogo dell’anima dove tutti entreranno per cercare l’oscurità, la grande ombra o sciogliere le loro crisi, le loro inquietudini”, secondo Chéreau, primo regista della pièce nel 1986. Ci arriva Koch, un uomo che ha perso tutto, per cercarci la morte e affonda nel baratro etico del mondo di marginali che lo abita: il violento Fak, l’arido Rodolfe e la moglie mercenaria Cécile, genitori della fragile Claire, ambiguamente attratta dal fratello Charles, bruciato invece dal desiderio per l’angelo sterminatore Abad. Dell’originale di Koltès, il libretto mantiene intatto il linguaggio scabro e sospeso, oltre ai numerosi nodi drammaturgici irrisolti. Régis Campo vi costruisce una partitura accattivante e abile, orchestrata sontuosamente con innesti insoliti di chitarra elettrica e sintetizzatori in un organico tradizionale. L’incalzante susseguirsi dei dialoghi della prima parte è risolto con uno stile che rimanda a Janácek nell’equilibrato intreccio fra parola cantata e articolato strumentale, mentre i lunghi monologhi interiori e gli ensemble della seconda parte vengono espressi con un’enfasi lirica che evoca certo Debussy. Ottime le prove dell’Orchestra di Mulhouse e del Coro dell’Opéra du Rhin come di tutti gli interpreti in scena, guidati da una regia pertinente. Caldi applausi e chiamate del pubblico numeroso della prima.
Note: Prima rappresentazione assoluta. Commissione dell’Opéra national du Rhin di Strasburgo in coproduzione con lo Staatstheater Nürnberg. Date rappresentazioni: 27, 30 settembre e 2 ottobre. A Mulhouse il 2 ottobre. A Norimberga dal 17 gennaio 2015.
Interpreti: Paul Gay (Maurice Koch), Mireille Delunsch (Monique Pons), Marie-Ange Todorovitch (Cécile), Hendrickje Van Kerckhove (Claire), Christophe Fel (Rodolfe), Julien Behr (Charles), Fabrice di Falco (Fak)
Regia: Kristian Frédric
Scene: Bruno de Lavenère
Costumi: Gabriele Heimann
Orchestra: Orchestre symphonique de Mulhouse
Direttore: Marcus Bosch
Coro: Choeurs de l'Opéra national du Rhin
Maestro Coro: Sandrine Abello
Luci: Nicolas Descoteaux
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