Il requiem laico di Rihm a MiTo Settembre Musica

Hilliard Ensemble e Quartetto Arditti insieme a Torino per la prima italiana

Recensione
classica
MITO Settembre Musica Torino
18 Settembre 2010
In Et lux (2009), per quartetto vocale e quartetto d'archi, Rihm giustappone alcuni frammenti del testo del requiem, eliminando «Deus», consueto destinatario della preghiera. La marcata reiterazione dei versi «et lux perpetua luceat eis» nella prima parte e «libera» nella seconda (alternativamente presenti nella terza) suggerisce la natura duplice della speranza, oltremondana e terrena. Con lunghe note tenute che rimandano alla polifonia vocale del XV e XVI secolo, questa musica scaturisce con lentezza dalle parole intonate, che sovente procedono entrambe parallele, generando una dimensione di tempo sospeso. Lo squarcio dell’inferno, terribile ma non teatrale, è una frattura durante la quale i cantanti espirano fortemente sopra un violento pizzicato degli archi (il superlativo Quartetto Arditti), cui segue un torbido sovrapporsi delle voci. L’invocazione più intima e personale, climax dell’intero brano, è affidata all’ingresso del baritono (purtroppo non in grande forma) con l’umanissimo «Libera me de morte aeterna»: qui il centro irradiatore della composizione passa da «eis» a «me». Il ripetersi di singole parole, attraverso la suddivisione in sillabe, ne disgrega impercettibilmente il significato e consente a Rihm un gioco puramente musicale (tecnica che utilizzerà poi anche in Dionysus) dal potere incantatorio, che crea immancabilmente, anche quando mutano interpreti e luoghi, un’atmosfera di meditazione estatica, non dissimile dai Responsori di Gesualdo. L’esecuzione torinese, in prima italiana, per la quale il controtenore dell’Hilliard Ensemble è stato sostituito con Robin Tyson, non ha troppo risentito della cattiva acustica della chiesa di San Filippo. Anche Rihm, presente al concerto, era particolarmente commosso.

Interpreti: Quartetto Arditti: Irvine Arditti e Ashot Sarkissjani, violini, Ralf Ehlers, viola, Lucas Fels, violoncello. Hilliard Ensemble: Robin Tyson, controtenore, Rogers Covey-Crump e Steven Harrold, tenori, Gordon Jones, baritono.

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