Espressionismo balcanico

Musica dai ritmi incessanti e azione a non finire per un teatro musicale appassionante.

foto Bregenzer Festspiele/andereart
foto Bregenzer Festspiele/andereart
Recensione
classica
Neue Oper Wien
Isidora Zebeljan
22 Ottobre 2008
Isidora Zebeljan, conosciuta anche per aver composto le colonne sonore di molte pellicole di Kusturica, ha preso come soggetto operistico una piece di Dusan Kovacevic, figura di culto del teatro dell’assurdo serbo e, a sua volta, sceneggiatore del film Underground. Il risultato di questa operazione non poteva che essere un’esplosione di ritmica furiosa, frenesia sonora e azione a non finire. Le due ore scarse di musica si muovono senza soluzione di continuità tra idiomi avanguardistici e suggestioni della musica popolare balcanica, tra fanfare, lamenti e sfoghi sfrenati di fiati e percussioni. Nel fondere i linguaggi, tuttavia, emerge una ricerca ossessiva di soluzioni timbriche e ritmiche che rende la partitura avvincente e mai arbitraria. Anche nel trattare le voci, la Zebeljan riserva molte sorprese, proponendo e richiedendo agli interpreti timbri sprochi e rauchi, linee urlate e sforzate. Compito, questo, che l’ottimo e azzeccato cast dei cantanti ha saputo svolgere magistralmente. Dopo anni di militanza nei circuiti operistici off austriaci, il baritono genovese Marco Di Sapia sembra aver raggiunto la maturità artistica. Notevole la sua prestazione, caratterizzata da virtuosistica presenza scenica e duttilità nell’alternanza dei registri vocali. Jowita Sip ha voce cristallina e sicura, e timbro ammaliante. La regia è fedele al testo musicale e si adegua all’atmosfera di fondo. Conduce i personaggi in modo denso ed esaltato e crea sulla scena l’idea di un movimento incessante. Simpatico ed efficace l’utilizzo di stilemi presi a prestito dal cinema muto, i numerosi slapstick per esempio, o trovate bizzarre come l’uso di biciclette. Peccato soltanto che il testo cantato sia stato tradotto in tedesco.

Interpreti: Alfred Werner, Walter Raffeiner, Robert Pertl, Marcel Beekman, Marco Di Sapia, Jowita Sip, Andreas Jankowitsch, Karin Goltz

Regia: Nicola Raab

Scene: Duncan Hayler

Orchestra: Isidora-Zebeljan-Orchester

Direttore: Premil Petrovic

Luci: Norbert Chmel

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