Zappa depotenziato

L'omaggio di Bollani non convince del tutto

Foto Alessandro Botticelli
Foto Alessandro Botticelli
Recensione
jazz
Estate Fiesolana Fiesole
16 Luglio 2015
Chissà, forse perché orfano del trombone di Josh Roseman, del contrabbasso di Larry Grenadier (sostituito da Paul Santner), rispetto al recente [i]Sheik Yer Zappa[/i] (Universal Music) ma lo Zappa secondo Bollani ascoltato nella cornice del Teatro Romano di Fiesole non ha convinto un gran che. Il pianista sa benissimo che maneggiare i repertori, soprattutto la filosofia musicale, del "re dei matti" di Baltimora è pericoloso, ma la sua scelta interpretativa, una via di mezzo tra performance e ambientazioni melodico-cameristiche, non rende la statura di uno degli interpreti maggiori della musica del secondo Novecento. Sul piano prettamente strumentale i quattro non fanno una grinza. Bollani è in gran forma, le sue escursioni sulla tastiera, dove incastra citazioni e ironie varie, sono sempre di gran fascino. Adasiewicz è quasi incontenibile sia sul fronte del supporto ritmico che delle invenzioni creative sullo strumento, dal quale ricava sonorità inusuali. Black da par suo è impeccabile e diligente, e conoscendo la sua classe sopraffina, forse un poco sacrificato. Santner risulta fin troppo timido, sarebbe servito un suono più robusto, una trama con più spessore, ma probabilmente è stato penalizzato da alcuni problemi di amplificazione. Tutto questo spumeggiare strumentale non sembra avere però una direzione, rischia di andare perso, perché se è vero che anche Zappa si attorniava di musicisti talentuosissimi, i materiali creati risultavano al servizio di una idea, funzionali ad una prospettiva, questa a Fiesole non si è percepita. Bollani ci racconta il suo amore per Zappa, l’equilibrio instabile delle sue visioni tra sperimentalismo provocatorio e il kitsch di canzoni fatue e romantiche. Una lettura piacevole, ma parziale e rassicurante. Depotenziare Zappa non si può.

Interpreti: Stefano Bollani pianoforte, Fender Rhodes - Jason Adasiewicz vibrafono - Jim Black batteria - Paul Santner contrabbasso

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