Uno sguardo oltre il presente
A Novara Jazz Winter David Liebman incontra il trio di Ellery Eskelin
Recensione
jazz
Un sodalizio felice quello tra David Liebman ed Ellery Eskelin, che in questi ultimi anni ha prodotto pregevoli perle come [i]Different But the Same[/i] (2005) e [i]Renewal[/i] (2008), entrambi pubblicati per l'elvetica Hatology. Provenienti da generazioni e da esperienze differenti, i due sassofonisti hanno con il tempo affinato la loro intesa, riuscendo a trovare un linguaggio di sintesi, un terreno condiviso sul quale costruire un percorso comune. Sul palco del conservatorio Cantelli, davanti all'ampio pubblico del Novara Jazz Winter, Liebman e Eskelin hanno incrociato i tenori dando prova degli ultimi sviluppi del loro sodalizio. Con loro, l'estroso contrabbasso di Tony Marino, collaboratore di lunga data di Liebman, e il pirotecnico Jim Black, figura di riferimento della batteria contemporanea. Personalità forti che non possono certo appiattirsi al ruolo di meri accompagnatori. Una sezione ritmica che si muove con estrema elasticità, con pause frequenti, interventi a singhiozzo e parentesi soliste. Tra i quattro musicisti il dialogo è aperto, democratico. Il ritmo viene decostruito, il beat eluso, dato per scontato. Il fraseggio è frastagliato, le frasi attorcigliate, sfilacciate, apparentemente trascurate, ma al contrario cariche di significati. Nelle pause Liebman ascolta i compagni ad occhi chiusi, seguendo le direzioni della musica come un semplice ascoltatore. Nel repertorio di brani originali si distinguono "Off a Bird", un omaggio a Charlie Parker, e "Dimi and the Blue Man", dedicato a Dimi Mint Abba, simbolo della musica folclorica mauritana, scomparsa lo scorso giugno. Riferimenti che dimostrano come le tradizioni, jazzistiche o "altre", possano aiutare a proiettare lo sguardo verso il futuro.
Interpreti: David Liebman: sax tenore; Ellery Eskelin: sax tenore; Tony Marino: contrabbasso; Jim Black: batteria
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