Una cosmica sintesi
Il "rinascimento" della Cosmic di Gianluca Petrella Cosmic al Pinocchio Live Jazz
Recensione
jazz
Predestinato ad agire come leader naturale, per capacità strumentali e creative, talento e carisma, Gianluca Petrella - nell’ultimo appuntamento della XXI edizione della rassegna fiorentina - offre con [i]Cosmic Reinassance[/i] una ulteriore prova di maturità artistica e progettuale. Prosciugando l’ensemble previsto per la Cosmic Band (datata 2007) il trombonista ricostruisce nel quintetto una straordinaria sintesi di linguaggi, trame ed energia. Se le magiche utopie di Sun Ra rappresentano un substrato culturale fin troppo evocato, il trombonista dilata quell’esperienza in direzioni opposte. Su un fronte ne sottolinea ancor di più il legame con la tradizione (polifonie e universo ellingtoniano); su l’altro forza mirabilmente, in un contrasto dirompente e ipnotico, l’esotismo arcaico delle percussioni mescolandole con elettronica, moog e tracce preregistrate. Su questo magma ritmico garantito, oltre che dal contributo impeccabile di Simone Padovani, dall’estrema duttilità del basso elettrico di Francesco Ponticelli e la sfavillante batteria di Federico Scettri, il trombone di Petrella e la tromba di Mirco Rubegni svolazzano, alternando unisoni, incastri e soli in un parossismo irresistibile. In questo ribollire free sorprende il trombettista che pur accanto ad un affabulatore sonoro inarrivabile quale il leader accetta la sfida attraverso un linguaggio aperto ed avventuroso. Petrella organizza, dirige, cambia spesso la direzione della musica, modifica le voci dello strumento. La formazione viaggia come corpo vivo e pulsante. Quasi due ore di musica senza soluzione di continuità dove non si riesce a prendere fiato tanto trama sonora, volumi e colori piacevolmente stordiscono, portano lontano. Alla fine dispiace rimettere i piedi per terra.
Interpreti: Gianluca Petrella: trombone, moog, effetti, direzione; Mirco Rubegni: tromba; Francesco Ponticelli: basso elettrico; Federico Scettri: batteria, pc; Simone Padovani: percussioni.
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