Un fuoco inesauribile
Il gruppo Nexus infiamma la platea di Novara Jazz Winter
Recensione
jazz
Tra i jazzisti di casa nostra la proposta di un nuovo progetto-tributo a cadenza annuale è ormai divenuta una necessità per farsi notare dal pubblico e, soprattutto, dagli organizzatori dei festival. Ma ogni regola ha le sue eccezioni. È il caso del gruppo Nexus, capitanato da Daniele Cavallanti e Tiziano Tononi, che, a dispetto di revival e mode passeggere, da oltre tre decadi propone un brillante modello di ricerca in costante tensione tra tradizione e avanguardia. Una scarica di energia che ha scosso ed elettrizzato il pubblico del Novara Jazz Winter. Cavallanti ne è la mente: il suo sax tiene le fila della esecuzioni, dirette con zelo e serietà, dimostrando un gusto logico-geometrico e una notevole qualità di scrittura. Dal canto suo Tononi rappresenta il selvaggio spirito dionisiaco: un'incontenibile cascata di idee fresche e scoppiettanti che animano il fuoco della band. Silvia Bolognesi, al contrabbasso, non si lascia sfuggire nulla, attenta a sorreggere il gruppo con dinoccolati riff, mantenendo un serrato dialogo con la batteria. Nascoste tra le pieghe del quintetto poi si muovono le ance di Achille Succi, sospinte verso traiettorie discontinue e frastagliate, capaci di collegare la moltitudine di suoni e visioni di ogni singolo componente. Emanuele Parrini, infine, è l'elemento lirico, dotato di un incredibile senso della frase e capace di far cantare il violino con acida passionalità. Un gruppo ricco di personalità, con una voglia verace di jazz che si nutre dello spirito dei grandi maestri del passato rinnovandone il linguaggio: una conferma dell'indiscutibile attualità del progetto Nexus.
Interpreti: Daniele Cavallanti (sax tenore e baritono, flauto ney), Achille Succi (sassofono alto, clarinetto basso), Emanuele Parrini (violino, viola), Silvia Bolognesi (contrabbasso), Tiziano Tononi (batteria, percussioni)
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