UJ5 | Il ritorno al basso di Sting

L'ex Police celebra i 25 anni di carriera all’ultima serata di Umbria Jazz 2012

Recensione
jazz
Umbria Jazz Perugia
15 Luglio 2012
Un ritorno al basso, e anche un ritorno alle origini, quello che l’ex frontman dei Police offre agli ottomila fortunati presenti all’Arena S. Giuliana per la serata di chiusura di Umbria Jazz. Sting si ripropone al festival con il “Back to Bass Tour”, con il quale l’artista inglese celebra i 25 anni di carriera da solista, ma sul palco rievoca anche il suo concerto a Perugia con l’orchestra di Gil Evans dell’11 luglio 1987, nel quale vennero rivisitati i suoi successi come “Roxanne”, “Tea in the Sahara”, “Consider Me Gone” e due cover di Jimi Hendrix: “Voodoo Child” e “Little Wing”. Quella di Perugia è la quarta tappa italiana del tour, dopo Padova, Molfetta e Taormina. Con venti canzoni Sting ripercorrre la sua lunga carriera in quasi due ore di sano rock. Sul palco ad accompagnarlo c’è una band di primo ordine: il suo storico chitarrista Dominic Miller, il tastierista David Sancious, il batterista italiano Vincenzo Pietro “Vinnie” Colaiuta, il violinista Peter Tickell e la cantante Jo Lawry. «Dedico questo concerto al mio maestro spirituale Gil Evans»: Sting, dopo il brano d’apertura “If I Ever Lose My Faith In You”, si esprime in italiano e ricorda la figura carismatica del compositore canadese, che ha segnato la sua carriera e il suo legame anche con Perugia. Nella scaletta, che cambia in tutte le tappe, attinge dal suo repertorio solista e quello dei Police le canzoni che hanno fatto la storia del rock internazionale: da “Every Little Thing She Does Is Magic” a “Englishman In New York”, a “Demolition Man”, “I Hung My Head”, “Driven to Tears”, “Fields of Gold”, dalla celebre “Message In a Bottle” a “Heavy Cloud No Rain”, “De do do do, de da da da”, “Every Breath You Take”, “The Book of My Life”. Gran finale e pubblico in delirio con “Fragile” e “Next To You”.

Interpreti: Sting, voce e basso; Dominic Miller, chitarra; David Sancious, tastiere; Vincenzo Pietro “Vinnie” Colaiuta, batteria; Peter Tickell, Violino elettrico; Jo Lawry, voce.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati

jazz

Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere

jazz

Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica