Tradizioni e sperimentazioni
Franco D'Andrea per MITO Settembre Musica
Recensione
jazz
Franco D'Andrea sbarca a MITO in un affollato Teatro Manzoni e si porta dietro tutta l'energia e la vitalità del suo ultimo progetto, [i]Traditions and Clusters[/i], uscito lo scorso anno per quelli di El Gallo Rojo. Nato dalla fusione tra le sue due formazioni, questo recente sestetto si pone come punto di incontro tra l'interesse per la tradizione, esplorata dal trio con D'Agaro e Ottolini, e le sperimentazioni del suo storico quartetto. Progetto ambizioso, per il quale D'Andrea ha chiamato al suo fianco anche due guest star internazionali: il trombettista Dave Douglas, profondo conoscitore della tradizione jazzistica, e l'incontenibile Han Bennink - già ospite dell'album - che con la sua incontenibile verve fa da contraltare all'aplomb inglese di D'Andrea.
All'orecchio arrivano echi di Tristano ed Ellington. Ma il vero filo conduttore è Monk, grande amore di D'Andrea, che emerge tanto nella scrittura quanto nel pianismo, nelle improvvise pause, nel fraseggio angolare e in quel modo di riprendere il tema durante gli assoli dei fiati. Rispetto al quartetto qui la scrittura riveste un ruolo maggiore, anche se l'organizzazione aperta permette interventi liberi di tutti i musicisti che concorrono a creare liberamente la forma del brano. Ne scaturisce una musica intelligente, dinamica, ad alto grado di eccitazione, che recupera il linguaggio hot dei gloriosi anni Venti e lo attualizza facendo riemergere dalla formalina brani come "Caravan", "I've Found a New Baby" o "Take the A-Train". Un caloroso omaggio alla tradizione che alza lo sguardo verso il futuro.
Interpreti: Franco D'Andrea, pianoforte; Andrea Ayace Ayassot, sassofono; Daniele D'Agaro, clarinetto; Mauro Ottolini, trombone; Aldo Mella, contrabbasso; Zeno De Rossi, batteria; Dave Douglas, tromba; Han Bennink, batteria, percussioni.
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