Svizzera africana
Hugh Masekela e Manhattan Transfer per il festival del canton Ticino
Recensione
jazz
Giunto alla trentatreesima edizione, l'Estival Jazz celebra come di consueto l'arrivo della calda stagione offrendo una ventata di concerti di grandi artisti internazionali provenienti dai quattro angoli del pianeta. Essendo gratuito, l'affluenza è sempre impressionante e per i cinque giorni della manifestazione le tranquille piazze di Lugano e Mendrisio vengono invase da folle di appassionati e curiosi. Da alcuni anni, in linea con una tendenza diffusa anche nei festival nostrani, il cartellone offre una proposta eterogenea che supera le barriere del jazz per allargarsi verso sonorità classiche, rock e world. Nell'edizione 2011 è stata dato un particolare risalto alla variegata scena musicale africana con artisti come Oumou Sangré (Mali), Papa Wemba (Congo), Angelique Kidjo (Benin) e Hugh Masekela (Sudafrica). Energico, carismatico, trascinante, Masekela ha sorpreso il pubblico con il suo recente progetto "Celebrate Mama Afrika", un intenso e appassionante tributo alla sua ex compagna d'arte e di vita, Miriam Makeba, straordinaria voce del sudafrica scomparsa nel 2008. Poco riuscita, invece, l'esibizione del chitarrista Larry Carlton: uno smooth jazz privo di idee ed entusiasmo, incentrato principalmente sulle capacità tecniche del solista.
La serata finale ha visto l'esibizione dei Manhattan Transfer, amici di lunga data dell'Estival Jazz. In compagnia dei loro colleghi New York Voices, hanno proposto uno splendido arrangiamento per otto parti vocali di "To you", prima di concludere con un immancabile cavallo di battaglia: la loro celebre versione di "Birdland", che è riuscita ad elettrizzare il composto pubblico svizzero.
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