Radicalmente raffinato

Nella notte risuonano note misteriose tra le navate della chiesa di San Savino a Piacenza. Sono le voci sussurrate di due clarinetti che si inseguono, si accompagnano l'un l'altro tra fraseggi ricamati ed eleganti ornamenti. Icona del jazz con la "r" moscia, Michel Portal ha sempre guardato oltre gli steccati tra i generi - in epoche non ancora sospette - interpretando i classici (Mozart, Brahms), collaborando con autori contemporanei (Berio, Stockhausen, Boulez) e contribuendo, al tempo stesso, alle più importanti esperienze nel campo dell'improvvisazione radicale europea. Negli ultimi anni la sua musica è decantata, depurata dagli elementi più caustici ed affinata verso un linguaggio universale, una maggiore eloquenza, senza per questo lasciar traccia di note stucchevoli o banali. Ad accompagnarlo sul palco - o meglio, sull'altare - di San Savino il suo allievo-erede Louis Sclavis. I due si destreggiano tra clarinetto, sassofono ed armonica a bocca, ma lo strumento principe della serata è il clarinetto basso con la sua voce calda e nasale e tutta la dolcezza del legno. Un programma di brani originali, quasi tutti di Portal, ad eccezione di un inedito di Morton Gould composto per l'orchestra di Benny Goodman e sfortunatamente mai eseguito. Il pubblico attonito ascolta rapito. Alcuni a bocca aperta, altri ad occhi chiusi per gustarsi ogni sfumatura. Una prova eccezionale tra echi antichi e improvvisazione pura (con tracce di Eric Dolphy) che segna un percorso di raffinatezza radicale. Sempre nell'ambito di Piacenza Jazz Fest il 3 marzo a Fiorenzuola D'Arda è salito sul palco Enrico Pieranunzi per presentare il suo ultimo lavoro "Permutation" registrato con il nuovo trio americano: una performance solare che conferma il calibro di un artista che ha ancora voglia di rimettersi in gioco.

Interpreti: Michel Portal: clarinetto basso, sax soprano; Louis Sclavis: clarinetti, armonica a bocca.