Quei jeans per un viaggio in Yemen
La calda voce di Noa chiude Folkest accompagnandoci nel suo mondo
Recensione
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È stata Noa a chiudere l’edizione Folkest 2008. Per la quarta volta l’artista israeliana si è esibita in piazza Duomo a Spilimbergo (la prima volta nel 1995, poi nel 2002 e nel 2006). Il concerto si apre con una nenia ritmata da vocalizzi, quasi a richiamare la sacralità di un’antica preghiera; poi giunge la melodia rivelatrice: la voce di Noa scorre calda e semplice, pulita e priva di esagerazioni, come anche del resto l’intervento strumentale: Gil Dor alle chitarre, Gil Zohar alle tastiere, Anat Firestone al basso, Jean Paul Zimbris alla batteria e Gadi Seri alle percussioni. Semplicità, immediatezza, calda vocalità flautata, ma soprattutto tradizione e libera sperimentazione tra jazz, rock americano e melodie mediorientali: questi sono gli ingredienti che delineano lo stile della cantante, il tutto pervaso da una grande dolcezza, che l’artista riesce a trasmettere non solo musicalmente. Ma l’energia di Noa si sprigiona ancora di più nella danza e nelle percussioni: entra l’Africa e il Medioriente mentre la voce si interseca e si amalgama tra ritmi funambolici.
Danze e melodie non sono fini a sé stesse o semplice decorazione, ma legate alla tradizione ebraico-yemenita, alla trasmissione orale dell’elemento popolare, quindi collegate a qualcosa di più alto e profondo. È quello che caratterizza l’ultimo album “Genes & Jeans”: un viaggio tra rivisitazione delle canzoni yemenite e storia della sua famiglia. Anche l’abito e la danza diventano simboli: nessun elemento è casuale in concerto. Alla fine del viaggio (leggi concerto) rimane una sensazione appagante, pur nella semplicità e nella sobrietà. Si è giunti alla fine del pellegrinaggio, con canti e balli ripetuti e tramandati: suoni “vissuti” a proprio modo, come i jeans affezionati di chi è sempre in viaggio.
Note: Spilimbergo (PN), 28 luglio 2008, piazza Duomo, ore 22.00
Interpreti: Noa: voce, percussioni; Gil Dor: chitarre; Gil Zohar: tastiere; Anat Firestone: basso elettrico; Jean Paul Zimbris: batteria; Gadi Seri: percussioni
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