Porto Rico dentro
Miguel Zenon chiude a Brescia la rassegna di Jazz on the Road
Recensione
jazz
Conosciuto in Italia soprattutto quale membro della Liberation Music Orchestra di Charlie Haden e del corpo docente dei seminari di Siena Jazz, Miguel Zenon è quello che il gergo da bar definisce un “martellone”. Un musicista dalla competenza tecnico-strumentale impareggiabile e dall’eloquio solistico - ancorché non sempre originalissimo - che di questa competenza non fa mai mistero. “Alma Adentro”, il progetto che sta portando in tour nella breve trasferta italiana, è un’esplorazione del songbook del suo paese d’origine, Portorico, rappresentato dalle canzoni dei maggiori compositori d’inizio Novecento: Rafael Hernandez, Pedro Flores, Sylvia Rexarch, Bobby Capò, Tite Curet Alonso. Composizioni dall’afflato lirico struggente e appassionato, espressione di una peculiare musicalità latino-caraibica vicina a quella del progetto che proprio Haden dedicò a Cuba qualche anno fa. Nel caso di Zenon, tuttavia, l’ardore romantico del Bolero viene strappato alle sue radici rurali tardo ottocentesche e inserito in un contesto contemporanemente urbano. Gli arrangiamenti del leader – il sax alto intensissimo, il suono tagliente – ricontestualizzano i brani sulla base di una pulsazione funkeggiante e metronomica, animata da ritmiche dispari e metri irregolari che ricordano la musica di Steve Coleman e vengono messi da parte soltanto nell’accorata “Perfume de Gardenias” e nel languido bis “Incomprendido”. Grazie agli empatici partner anche le costruzioni più articolate scorrono naturali persino, nei loro intrichi più fitti. E ciò che al termine della performance resta più impresso, più che il "lirismo", sono effettivamente la facilità, il virtuosismo e la naturalezza con cui Miguel Zenon, Luis Perdomo, Hans Glawischnig ed Henry Cole si muovono nelle complesse architetture strutturali.
Interpreti: Miguel Zenon, sax alto. Luis Perdomo, pianoforte. Hans Glawischnig, contrabbasso. Henry Cole, batteria.
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