Orff alla fine del tempo

A Darmstadt la prima versione scenica di "Gisei"

Recensione
classica
Staatstheater Darmstadt Darmstadt
Carl Orff
05 Febbraio 2010
Fra Debussy e Puccini: è il debito dichiarato dal diciottenne Carl Orff per il debutto operistico in "Gisei", l'opera andata in scena a Darmstadt per la prima volta a poco meno di un secolo dalla composizione. Soggetto giapponese di vendette, samurai e sottomissioni feudali tratto da un popolare bunraku che nell'allestimento di John Dew diventa un raffinato esercizio di kabuki per gli affiatati interpreti avvolti nei sontuosi costumi di José-Manuel Vázquez. Pausa di 45 minuti per svuotare di archi la buca e riempirla di percussioni, e il sipario si alza sull'ultima composizione di Orff, l'apocalittica "De temporum fine comoedia". Un salto di sessant'anni, ma soprattutto la conclusione di un percorso estetico di semplificazione verso un ascetismo espressivo, che spoglia la musica di ogni orpello decorativo e ne esalta la funzione semantica. Un ritorno alle origini prima del viaggio estremo ai confini del tempo e della civiltà, fra cori di sibille e invocazioni di anacoreti in un impasto linguistico di greco, latino e tedesco esaltato da ritmi arcaici che officiano il rito della fine del tempo. Visioni apocalittiche che Dew racconta fra simboli religiosi o sciamanici di tutte le civiltà del pianeta dissolte nell'oscurità della scena, che si svuota nel momento estremo del "Dies illa" e letteralmente inghiotte gli ultimi uomini rimasti. È un momento di forte impatto visivo che sfrutta la sola tecnica del palcoscenico e si chiude nell'oscurità totale. Nel buio, il canone di quattro viole risuona come un Urklang. Ottima prova dei solisti e dei complessi di Darmstadt guidati con mano sicura da Constantin Trinks, tanto in "Gisei" quanto nella "Comoedia". Nel foyer una bella mostra curata dell'Orff Zentrum di Monaco di Baviera documenta l'intera parabola creativa di Orff.

Note: Altre rappresentazioni: 20 e 28 febbraio; 18 e 24 marzo; 4 e 23 aprile; 7 e 16 maggio 2010.

Interpreti: [GISEI] Aki Hashimoto (Kwan Shusai / Kotaro), Oleksandr Prytolyuk (Genzo), Susanne Serfling (Tonami), Andreas Daum (Matsuo/Erste Gestalt), Anja Vincken (Chiyo/Zweite Gestalt), Sven Ehrke (Gemba) [DE TEMPORUM FINE COMOEDIA] Susanne Serfling, Katrin Gerstenberger, Anja Vincken, Aki Hashimoto, Niina Keitel, Gundula Schulte, Margaret Rose Koenn, Yun Jeong Cho, Elisabeth Hornung (Die neun Sibyllen), Lucian Krasznec, Sven Ehrke, Oleksandr Prytolyuk, David Pichlmaier, Malte Godglück, Jeffrey Treganza, Andreas Daum, John In Eichen, Thomas Mehnert (Die neun Anachoreten), John In Eichen (Der Chorführer), Andreas Daum (Lucifer), Lucian Krasznec (Tenor solo), Elisabeth Hornung (Alt solo)

Regia: John Dew

Scene: Heinz Balthes

Costumi: José-Manuel Vázquez

Coreografo: Mei Hong Lin

Orchestra: Orchester des Staatstheaters Darmstadt

Direttore: Constantin Trinks

Coro: Chor, Extrachor und Kinderchor des Staatstheaters Darmstadt/Chor des Musikvereins Darmstadt

Maestro Coro: André Weiss

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