Nel segno di Rava
Il quintetto del trombettista presenta il nuovo lavoro Ecm al Giotto Jazz Festival
Recensione
jazz
Dopo una breve tournèe americana, che ha visto la band esibirsi al Blue Note di New York, il quintetto di Enrico Rava è tornato in Italia riempiendo il piccolo teatro di Vicchio, che ospita da ormai quindici anni il Giotto Jazz Festival. Il trombettista è salito sul palco ed ha presentato subito i suoi musicisti mentre già venivano anticipate le note del primo brano. Si parte con “Choctaw”, un up tempo dal carattere bluesy che ha permesso a Sferra ed Evangelista di intessere un dialogo ritmico serrato ed in evoluzione costante. Si continua con “Garbage Can Blues”, in cui è risaltata la voce del trombone di Petrella, che ha spesso tralasciato il fraseggio melodico per andare a scovare gli effetti timbrici più originali e comunicativi del suo strumento. In questo è stato ben sostenuto da Guidi, che ha portato il pianoforte verso territori armonici inconsueti, inserendo dissonanze e cluster a piene mani nel registro grave della tastiera.
Rava e Petrella hanno poi accennato un brano di Don Cherry, eseguito in duo. Al termine il trombettista si è avvicinato sorridente al microfono dicendo al pubblico «Don Cherry il trombettista, non il parroco!» fra le risate generali. Chiude la serata una trascinante versione di “Algir Dalbughi” totalmente sconvolta sul piano armonico, che ha visto Evangelista impegnato nella creazione costante di nuovi riff, sotto lo sguardo compiaciuto dei colleghi.
In tutto ciò un plauso particolare va ad Enrico Rava, per essere leader autorevole e mai autoritario, che concede tutto lo spazio necessario ai suoi musicisti, spingendoli ai massimi livelli. Dal canto suo, il trombettista preferisce stare leggermente in disparte, ma può permetterselo. La sua personalità è così forte da manifestarsi con chiarezza attraverso le composizioni, anche se la tromba è per un attimo appoggiata tra le mani e non sulle labbra.
Interpreti: Enrico Rava (tromba), Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Guidi (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria)
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