L’intellettuale e i cattivi maestri
Piero Bittolo Bon Jümp The Shark al Pinocchio Live Jazz
Recensione
jazz
Piero Bittolo Bon e i suoi Jümp The Shark sono recidivi. Sul palco del Pinocchio Live Jazz presentano il terzo lavoro per El Gallo Rojo [i]Iuvenes Doom Sumus[/i], come per dire che hanno ancora tante storie da raccontare. È proprio così. Storie contorte, visionarie, estreme, a volte macchiate da un inquieto romanticismo. Sempre coinvolgenti. La scelta estetica è limpida: cancellare inutili virtuosismi, sviluppare un rigore collettivo teso alla costruzione di un magma sonoro obliquo e sospeso. Bittolo Bon e Gschlössl ne percorrono la superficie con lampi creativi che funzionano come graffi profondi sulla tela sonora. Tutti gli altri si attivano ad accumulare materiali, costruire un ricco sottofondo stratificato, con grande capacità espressiva regalando ciclicamente soli brevi e magici. I cattivi maestri aleggiano evidenti: le polifonie di Berne, i temi danzanti di Threadgill, le pazzie zappiane, ma anche la sana ironia dell’avanguardia olandese anni Settanta. Bittolo Bon riesce a convogliare nella scrittura tutti questi stimoli con freschezza, costruisce una trama dove tensioni e riflessioni risultano sempre coerenti con il quadro d’insieme. Un jazz contemporaneo che sa anche un po’ d’antico nel suo rievocare le gioiosità neworleansiane. Il sassofonista, bravo anche a tenere sotto controllo un talento strumentale straripante, più che leader è intellettuale che ricompone e sviluppa i tanti rivoli preziosi della musica afroamericana. Si avvale di una super formazione che garantisce unità d’intenti ma è anche sempre pronta con impertinenza a rovesciare situazioni, esaltarsi nello stravolgere luoghi comuni. A giocare con la musica.
Interpreti: Piero Bittolo Bon Jümp The Shark: Piero Bittolo Bon sax alto, clarinetto basso/Gerhard Gschlössl trombone/Domenico Caliri chitarre/Pasquale Mirra vibrafono/Glauco Benedetti basso tuba/Danilo Gallo basso elettrico/Federico Scettri batteria
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