Le vie del Mediterraneo

Un racconto di Massimo Carlotto tra voci e musiche a Genova

Elena Ledda
Elena Ledda
Recensione
world
Suq Festival Genova
23 Giugno 2011
"Chissà cosa si prova, davvero, a non aver mai visto il mare, e ritrovarsi in una vecchia carretta tenuta assieme dalla ruggine, il cielo sopra, e unico rumore possibile, quello dei pistoni”. Rotta per Lampedusa, paura e speranza in groviglio inestricabile. Hamal è un africano. Nelle mani stringe tre grani di pepe che gli ha dato il nonno alla partenza, amuleto di buona fortuna. Anche quella carretta andrà sul fondo, ma ad Hamal sarà concesso di non morire, di non aggiungere il suo corpo a quello degli annegati sul fondo. A patto che sappia intrattenere la morte fatta d'acqua, nelle vesti, negli occhi, nella mani prensili, raccontandole storie. Come fece Shéhérazade, in sostanza. E Hamal prende a raccontare storie, pezzi di vita sorprendenti che hanno tutti qualcosa in comune: le rotte sono quelle delle vie del pepe, dall'Oriente all'Occidente, via Mediterraneo. Questa la dura cornice narrativa inventata da Massimo Carlotto per "La via del pepe", spettacolo in bilico tra note “mediterranee” e racconti incrociati andato in scena in prima nazionale a Genova al festival interculturale Suq. Sul palco c'è una sorta di accademia dell'eccellenza delle note folk progressive italiane, e sarde in particolare, accanto al leggio da cui narra Massimo Carlotto: Elena Ledda con la sua voce scura e sciamanica, Mauro Palmas con i liuto, Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso, Maurizio Camardi con sassofoni e duduk. Gran parte del materiale sonoro arriva dal disco "Mare Chiuso", splendido ponte tra sonorità che rimbalzano da Gibilterra al Peloponneso, testi curati da Gabriella Ledda, un lavoro che, a suo, tempo, forse non ha ricevuto il pieno riconoscimento che meritava, e che ora ha trovato ambientazione perfetta. Una sinergia di forze riuscita e struggente.

Note: Prima nazionale a Genova, nell'ambito del 13° Suq Festival delle Culture

Interpreti: Massimo Carlotto, voce narrante; Marcello Peghin, chitarra; Mauro Palmas, liuto; Maurizio Camarghi; sassofono e flauti etnici; Silvano Lobina, basso; Elena Ledda, voce.

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