La sindrome della pace

Fresu ed un quartetto world, senza batteria, nel dialogo con la voce di Lella Costa

Paolo Fresu e Lella Costa (foto Daniela Zedda)
Paolo Fresu e Lella Costa (foto Daniela Zedda)
Recensione
world
Mediterraneo Venezia
06 Novembre 2008
“Rispetto, tolleranza, accoglienza, diaspora, casa, sofferenza, radici, diversi...” sono le parole chiave che Marcello Fois ha affidato alla voce e alle sapienti pause di Lella Costa nel “Concerto per strumenti e voce recitante” che Mediterraneo – laboratorio Internazionale del Teatro ha messo in scena al Teatro Malibran di Venezia giovedì 6 novembre, per la regia di Ferdinando Vicentini Orgnani. L’occasione l’ha offerta l’anteprima del film documentario dello stesso Vicentini Orgnani “La sindrome di Sant’Erasmo”, un progetto durato oltre quattro anni che ha visto il Comune di Venezia promotore di un incontro (e del confronto) fra ragazzi di Rishon Le Zion in Israele, di Nablus, Palestina, e delle locali scuole superiori. Parole e rapporti che richiedono sensibilità estrema, quella che nel documentario e nel concerto hanno prodotto in modo mirabile Paolo Fresu ed un quartetto di vecchi amici: Dhafer Youssef, l’oud che nel documentario porge le prime note, intersecate ai canti che nelle strade raccontano le sofferenze di quelle terre, ma anche la voce che incita il quintetto ad escursioni lirico-melodiche; gli ostinati e le personali soluzioni timbriche della chitarra di Bebo Ferra e del contrabbasso di Paolino Dalla Porta; il controllo e la verve percussiva che, in queste occasioni, Antonello Salis sa esercitare su piano e fisarmonica. Un quintetto che sembra conoscersi e dialogare da una vita, capace di coinvolgenti cambi di passo, di rispondere al dolore delle parole con note e pause sognanti, consapevoli che questi sono "Percorsi di Pace".

Interpreti: La sindrome di Sant'Erasmo, film documentario di Ferdinando Vicentini Orgnani. Musiche originali di Paolo Fresu. A seguire: Paolo Fresu, concerto per strumenti e voce recitante. Tromba, flicorno ed effetti Paolo Fresu - pianoforte e fisarmonica Antonello Salis - chitarra elettrica ed acustica Bebo Ferra - contrabbasso Paolino Dalla Porta - oud e voce Dhafer Youssef - voce recitante Lella Costa - drammaturgia Marcello Fois - regia Ferdinando Vicentini Orgnani

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

world

Racconto dal Premio Parodi 2024, sempre meno "world music" ma sempre più riconoscibile

world

Il progetto Flamenco Criollo ha inaugurato con successo il Festival Aperto 2024

world

Il trio di Afridi Bharti al Teatro Sociale di Gualtieri