Jamal, prova d'autore

Il pianista al Blue Note di Milano in quartetto, tra passato e presente

Ahmad Jamal in concerto al Blue Note (foto Pino Ninfa)
Ahmad Jamal in concerto al Blue Note (foto Pino Ninfa)
Recensione
jazz
Blue Note
03 Ottobre 2009
Quando verso la metà degli anni Cinquanta Miles Davis fu affascinato dalla sua musica, Ahmad Jamal era un giovane pianista nero-americano di Pittsburgh che cominciava a segnalarsi per uno stile molto personale lontano dalle “mode” espressive del tempo. Non gli appartenevano, infatti, né il rutilante virtuosismo del be bop, né il furore dell’hard bop. Interprete di un pianismo essenziale, poco decorativo, a tratti compassato, e tuttavia intenso, vibrante, luminoso, fortemente intriso di blues e alla costante ricerca delle proprie radici, Jamal si è sempre distinto per un uso sapiente della pausa e per la matura gestione dello spazio sonoro. Fin da subito, la sua lungimirante specificità artistica ha saputo compendiare diverse concezioni pianistiche: le allucinazioni monkiane, il garrulo minimalismo ellingtoniano, l’ipnoticità salmodiante (ancora de venire) dei riff e degli ostinati di Abdullah Ibrahim, la vena melodica di Erroll Garner. Un avanguardista ante litteram, quindi, consapevole protagonista di una classicità tutta afro-americana. Jamal non ha avuto il successo che meritava, anche per un carattere schivo e riservato, ma forse è proprio per questo che la sua musica continua ad apparire necessaria e scintillante, non opacizzata dallo scorrere del tempo. Alle soglie degli 80 anni, Jamal ne ha fornito un’ulteriore prova sabato sera al Blue Note di Milano, guidando con autorevolezza un mirabile quartetto completato dai sodali James Cammack al contrabbasso e Manolo Badrena alle percussioni, e da Kenny Washington alla batteria. Un concerto sontuoso, elegante e divertente, in cui a classici del suo repertorio, come la mitica “Poinciana”, Ahmad ha affiancato alcuni brani del nuovo album “A Quiet Time” interamente dedicato a Maurice Ravel. Un saggio d’autore.

Interpreti: Ahmad Jamal - pianoforte James Cammack - contrabbasso Manolo Badrena - percussioni Kenny Washington - batteria

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati

jazz

Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere

jazz

Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica