Italia-Francia, vincono i Radiohead

La prima delle due date italiane dei Radiohead è un rito collettivo celebrato nel fango. La contemporanea con la partita dell’Italia suggerisce inevitabilmente corrispondenze tra i due eventi: al primo minuto di concerto già esplode il boato per il gol azzurro, e la pioggia (presenza costante per tutto il pomeriggio) cessa di colpo.

Thom Yorke a Milano, foto Alex Astegiano, alexastegiano.it
Thom Yorke a Milano, foto Alex Astegiano, alexastegiano.it
Recensione
pop
Indipendente Milano
17 Giugno 2008
La scaletta prevede tutto il recente In Rainbows, con inserimenti strategici una tantum dei classici più amati (“Lucky” e “Pyramid Song” quasi subito, “Everything in its right place” e “Optimistic” da Kid A e, concessione ai tempi delle zazzere ossigenate, l’immancabile “My iron lung”). Anche per questo il ritmo risulta un po’ spezzato, abbondano i momenti lento-riflessivi e il concerto decolla tardi, quando ormai è tempo di bis: i cinque concedono “Karma Police”, “Street Spirit (Fade out)” e “Idioteque”. Nulla in confronto allo scorso passaggio in Italia, anche per via di volumi un po’ troppo discreti (ecologismo sonoro?), ma i Radiohead rimangono una grande live band, e la scenografia minimal-ecosostenibile (unita a una splendida regia video) rende onore allo show. I momenti migliori vengono dagli episodi meno attesi: il crooning postmoderno di “You and whose army?”, con Yorke accartocciato sul piano, l’elettronica “The Gloaming” suonata al crepuscolo sotto un inquietante cielo rosso, la bendsiana “Bangers + Mash” (nel bonus disc di In Rainbows) con Yorke alla batteria. La partita, dimenticata per lunghi tratti, riaffiora in due momenti: quando Ed O’Brien esce prima dei bis ad annunciare i risultati (risposta del pubblico: «po popopo popopo poooo», con buona pace dei White Stripes), e quando Jonny Greenwood, smanettando con la radio durante “Climbing up the walls”, campiona e manda in loop un frammento da Radio1, con il cronista che dice «complimenti alla sportività olandese». Un (fortuito) colpo da campioni. Come la partita, anche la pioggia è subito dimenticata: non piove neanche su “Exit music (for a film)”, accolta in tentativo silenzio dai diciottomila dell’Arena. Con fantasia cinematografica, viene da pensare che ci sarebbe stata benissimo.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

pop

Ai Docks di Losanna la musica resistente dei veterani Godspeed You! Black Emperor

pop

Il cantautore friulano presenta in concerto l’album d’esordio Hrudja

pop

Un grande live al nuovo Jumeaux Jazz Club di Losanna (con il dubbio che a Bombino lo status di condottiero tuareg cominci a pesare)