Il "Ratto” da Philadelphia

A Treviso un gustoso allestimento del singspiel mozartiano

Recensione
classica
Teatro Comunale di Treviso
Wolfgang Amadeus Mozart
05 Novembre 2010
La storia racconta di come Romolo, per supplire alla mancanza di donne nella sua città, si rivolse ai popoli vicini e, a causa dei rifiuti, organizzò il famoso “ratto delle sabine”. Accade, così, che per supplire alla mancanza di un’orchestra e un coro stabili, il Teatro Comunale di Treviso - abituato a rivolgersi ai teatri vicini per l'allestimento della breve stagione operistica - si sia rivolto addirittura all’Opera Company of Philadelphia per allestire un godibilissimo “Die Entführung aus dem Serail”: una coproduzione ovviamente pacifica. La regia di Robert Driver (direttore artistico dell’OCP) interpreta il “Ratto” come un film d’azione e spionaggio holliwoodiano di inizio ‘900, con tanto di titoli di testa, antefatto ed epilogo proiettati su fondo della sobria scenografia. I molti contributi multimediali (foto e film degli anni ’10), insieme ai costumi curati e alle buone doti attoriali dei cantanti, riescono a rendere credibile la rilettura moderna del singspiel: un’interpretazione che allegerisce l’opera (anche con qualche taglio nel terzo atto) e valorizza l’abilità mozartiana di far ridere e sorridere. Il cast giovane ed energico mostra qualche pecca (una Konstanze appassionata ma un po’ fuori ruolo, un Osmin spassoso ma a volte poco preciso) ma brilla per affiatamento e doti istrioniche, soprattutto nelle vivaci scene d’assieme. L’orchestra pennella Mozart a tinte luminose, curando le sfumature sotto la direzione del maestro Rovaris, direttore stabile dell’OCP. Nel complesso uno spettacolo brioso, originale e ben congegnato, in scena a Treviso e a Philadelphia (stagione 2011/12).

Note: Coproduzione fra Opera Company of Philadelphia e Teatri S.p.A. di Treviso. Prima rappresentazione: 05 novembre 2010

Interpreti: Peter Dolder (Selim); Antonio Lozano (Belmonte); Elizabeth Zharoff (Konstanze); Elizabeth Reiter (Blonde); Krystian Adam (Pedrillo); Per Bach Nissen (Osmin)

Regia: Robert Driver

Scene: Guia Buzzi

Costumi: Guia Buzzi

Orchestra: I Virtuosi Italiani

Direttore: Corrado Rovaris

Coro: Voxonus Choir

Maestro Coro: Alessandro Toffolo

Luci: Drew Billiau

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

L’invisible, ultima opera del compositore scomparso nel 2024, riproposta all’Oper Frankfurt in un nuovo allestimento 

classica

Alla IUC di Roma un concerto prezioso, raffinato e perfetto, ma anche scatenato e divertente,  dell’inossidabile duo pianistico

classica

Bella riuscita musicale, spettacolare messinscena, bel cast per l’opera inaugurale del  Maggio Musicale Fiorentino