Il Concertone di Piazza San Giovanni fra orchestre rock e violoncelli
Recensione
pop
CGIL, CISL, UIL Roma
01 Maggio 2013
Quando alla fine degli anni Sessanta, dopo la prima fase di rottura, il rock prese coscienza di sé come forma artistica, si rivolse al passato. In particolare, il rock europeo individuò nelle sinfonie, nelle suite, negli oratori, ma anche nella musica popolare, i generi da cui attingere per darsi una certa dignità classica da contrapporre a quel rock più immediato nella comunicazione (e più eversivo nei contenuti).
Ecco: questa è la sintesi del percorso seguito dal Concertone di quest’anno, curato da Marco Godano e con un tema imperniato sulle radici e sulle frontiere della musica nel nuovo mondo.
Sul palco allestito come di consueto in piazza San Giovanni in Laterano a Roma si sono alternate varie band rappresentative di questi due filoni. Da un lato gruppi ormai affermati nella scena indie come i Ministri, esponenti del rock alternativo e di protesta, e i Management del Dolore Postoperatorio, che seguono il canovaccio più intenso e trasgressivo, con rituali istrionici densi di una carica sfacciatamente controculturale.
Dall’altro, si sono esibite formazioni che invece si sono richiamate alla tradizione musicale classica o popolare a volte in modo riverente, a volte con estro rinnovatore e sperimentale. Giovanni Sollima ha diretto cento violoncelli rivisitando un repertorio che ha spaziato con disinvoltura da Mameli ai Nirvana. Nicola Piovani ha guidato un’inedita ed eteroclita formazione per reinterpretare alcuni brani del suo policromo repertorio. Ma la serie di mescolanze ha raggiunto l’apice con l’esibizione dell’orchestra rock diretta da Vittorio Cosma e che includeva esponenti dei generi più disparati. Hanno riproposto classici del progressive, genere che a sua volta miscela rock, musica classica e popolare. Ne è venuto fuori un mix omnicomprensivo con brani come “È festa” della PFM, la celebre tarantella rock che spopolò anche fuori dai confini nazionali, “Luglio, agosto, settembre (nero)” degli Area, impreziosita da una citazione dei Radiohead, o addirittura “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi, riarrangiata in chiave prog-rock.
Così il concerto è filato via sotto la pioggia tra nuove leve, come i Crifiu che hanno vinto il contest, e musicisti esperti come i Marta sui Tubi, giunti ora a piena maturazione, per finire con i protagonisti ormai consacrati, come Vinicio Capossela ed Elio e le Storie Tese, senza disdegnare una serie di esponenti easy listening che dovevano evitare il crollo dell’audience - pericolo paventato dall’assenza dei big. E la stessa band diretta da Cosma ha poi omaggiato i cantautori, tra cui lo scomparso Lucio Dalla.
Insomma pare che la musica del nuovo mondo non possa scindere il legame dalla musica del mondo vecchio, ma se riarticolata con stile, non è poi così spiacevole non distaccarsene.
Interpreti: La Grande Orchestra Rock diretta da Vittorio Cosma
Nicola Piovani
Tosca
Fabrizio Bosso
Giovanni Sollima
Daniele Silvestri
Renzo Rubino
Vinicio Capossela
Elio e le Storie Tese
Max Gazzè
Cristiano De Andrè
I Ministri
Africa unite
Marta sui Tubi
Motel Connection
Enzo Avitabile e i Bottari
Management del Dolore Postoperatorio
Marco Notari
Aeguana Way
Almamediterranea
Crifiu
Le Metamorfosi
Toromeccanica
Honeybird & the Birdies
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