Il fascino dell'esplorazione
Il Meeting Sounds Quartet di Claudio Giovagnoli sul palco del Pinocchio Live Jazz
Recensione
jazz
Per descrivere la personalità del sassofonista Claudio Giovagnoli si potrebbe usare la metafora letteraria di Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Solo uno sdoppiamento della personalità ci può infatti raccontare di un musicista che dispensa adrenalina pura nella front line dei Funk Off e poesia sonora con il suo Meeting Sounds Quartet. Su palco del Pinocchio Live Jazz il quartetto conferma le ottime impressioni che la recente uscita di [i]Steam![/i] ha già svelato. Ma dal vivo, le tante sfaccettature della musica, i cambi di ritmo e ambientazione, l’eleganza delle dinamiche, l’ampliamento dell’improvvisazione, sviluppano ulteriori visioni. Musica scritta, meditata, che libera energie creative all’interno di un contesto estetico definito ma sempre aperto al rischio. Il caldo lirismo del tenore di Giovagnoli, mai stucchevole, si muove su un coinvolgente piano emozionale, descrittivo, in una emissione impeccabile. Lunghe frasi sinuose, silenzi, improvvisi grovigli ritmici, riff ipnotici, la maturità di uno strumentista e compositore che ci offre un jazz moderno in equilibrio magico tra melodie e astrattismi. Intorno a lui si muovono con coerenza e condivisione assoluta il pianoforte di Simone Graziano che ama i pastosi colori tristaniani diluiti in un fraseggio di forte personalità contaminato da inflessioni blues; il contrabbasso di Gabriele Evangelista che con una profonda cavata sprigiona un sound unico in una immaginifica ragnatela ritmica; la batteria di Bernardo Guerra, che si svincola con classe dal ruolo di accompagnatore tessendo una fitta, sofisticata trama percussivo-coloristica che mantiene sospesa la musica. Praticamente quattro leader che esplorano possibili e affascinanti prospettive di sviluppo dei linguaggi del jazz contemporaneo.
Interpreti: Claudio Giovagnoli - sax tenore; Simone Graziano - pianoforte; Gabriele Evangelista - contrabbasso; Bernardo Guerra - batteria.
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