Il canadese e i californiani
Al Genova Guitar Festival Bruce Cockburn e Hot Tuna
Recensione
pop
Il Canada e la California degli anni ruggenti del rock “alternativo” che si danno e si passano la mano. Piccoli miracoli di musicisti che c'erano trent'anni fa, e ci sono ancora. Gran bella accoppiata, per l'ultima sera del Guitar Festival genovese, fra Bruce Cockburn, eccellente songwriter e chitarrista di culto canadese, e i redivivi californiani Hot Tuna. Nati in origine come spin off dei Jefferson Airplane, progressivamente diventati uno scintillante tesoro nascosto della roots music nordamericana (un tesoro assai ricercato dagli europei). Ha iniziato Cockburn, timido e tenace al contempo, come sempre, alternando una sei e una dodici corde. Il canadese non solo scrive canzoni memorabili, e da trentacinque anni: ha anche un controllo totale sullo strumento, e le lunghe, eleganti divagazioni in tecnica fingerpicking sono una gioia per le orecchie degli appassionati. Spazio poi ai gloriosi Hot Tuna, fulcro centrale sul “giovane” settantenne Jorma Kaukonen, in forma smagliante, e il bassista Jack Casady, che di anni ne ha sessantasette. Da qualche mese è in circolazione "Steady As She Goes", secondo disco di studio in trent'anni per la band, da qualcuno segnalato più come un exploit “solo” di Kaukonen che un vero disco Hot Tuna: è ben vero che il chitarrista e vocalist dalla inconfondibile voce nasale e rilassata è il cuore pulsante del “tonno caldo”, ma è altrettanto vero che questa formazione, con Barry Mitterhoff ai mandolini e Skoota Warner alla batteria ha il “vero” suono Hot Tuna. Ciò significa, anche nel nuovo lavoro, torride, massicce temperature elettriche ("Mourning Interrupted"), o sognanti, eteree perle acustiche ("Second Chances"). Chiusura con la storica "Hesitation Blues", 1970, in un'aria di festa generale.
Interpreti: Bruce Cockburn, Jorna Kaukonen, Jack Casady, Barry Mitterhoff, Skoota Warner
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