Haynes, l'anima pura del rock
Il chitarrista di Allman Brothers e Gov't Mule a Genova
Recensione
pop
“Man In Motion”, un uomo in movimento: così si chiama il nuovo disco di Warren Haynes, un “uomo in movimento” di nome e di fatto. Poche figure incarnano oneri e onori della popular music più meditata come il generoso e corpulento chitarrista del North Carolina. Il che significa saper tener conto, nel suono e nelle idee, di quanta storia ed estetica sia sedimentata nella parola “rock” da mezzo secolo e oltre. Non sarà un caso che il nuovo disco, presentato quasi in integrale nell’unica data italiana, sia stato inciso per la rinata Stax, la gloriosa etichetta di “soul” i cui dischi fecero da palestra per un giovanissimo Haynes: la base della sua voce possente e della sua chitarra di fiamma, ai limiti del virtuosismo, ma senza mai perdere una stilla di passione. La Warren Haynes Band ascoltata a Genova è un ensemble tutto neroamericano, in cui spicca il colorito chiaro del chitarrista dei Gov’t Mule e degli Allman Brothers. I musicisti garantiscono un supporto flessuoso e possente, una macchina della musica che parte piano, come un diesel, ma poi si impossessa della strada e viaggia a duecento all’ora in tutta sicurezza. Al centro c’è lui, l’uomo dai lunghi capelli che ancora saluta il pubblico con le dita a “V” come un vecchio hippy californiano, che quando attacca "Born Under A Bad Sign" riesce a convocare tutti i fantasmi del blues. E poi imbraccia l’acustica, e "Falling Dow"n lascia storditi ed affascinati, e "Beautifully Broken" appare nuda per quello che è, una delle più belle ballad scritte nell’ultimo trentennio. Pubblico tutto in piedi, alla fine: standing ovation per "Soulshine", un bis che arriva dopo due ore e mezzo di concerto. A splendere è l’anima pura e generosa di Warren Haynes.
Interpreti: Warren Haynes, Ivan Neville, George Porter Jr., Raymond Webber, Ruthie Foster, Ron Holloway.
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