Ellingtonia a Bologna

Buon riscontro di pubblico alla prima del musical di Duke Ellington/John Latouche, riscoperto e presentato in prima europea, dopo 62 anni dal debutto a Broadway

Il primo storico allestimento di Beggar's Holiday
Il primo storico allestimento di Beggar's Holiday
Recensione
jazz
Teatro Comunale di Bologna Bologna
11 Luglio 2008
Play it again, Duke! Bologna non è Broadway, certo, ma chissà se la lunga e sentita ovazione tributata stasera dal pubblico del Teatro Comunale avrebbe risarcito almeno un po’ Ellington dell’effimera riuscita di questa sua opera del 1946, fortemente voluta, prematuramente archiviata, e rimasta poi a lungo ignorata. Non si grida al capolavoro, per questo libretto che John Latouche riadattò, non senza sforzo, dalla più celebre “Beggar’s Opera” di John Gay del 1728. Il suo punto di forza è la disincantata ironia con cui, attraverso le vicende di un mendicante che sogna il proprio riscatto nei panni di un malavitoso dongiovanni, viene raccontata l’umanità tutta: non ci sono buoni né cattivi, né morale, né miglioramento possibile. Amore, lealtà, giustizia, sono parole senza significato alla luce dell’unica legge reale: il “business”. L’essere umano è dominato dai propri istinti predatori: saggio è prenderne atto e non soccombere “nella mischia della vita” per eccesso di idealismo. La traduzione italiana di Alessandro Brachetti e la brillante regia di Gianni Marras restituiscono efficacemente il divertito disincanto della narrazione, che è attualizzata ambientandola – grazie anche alle belle scenografie di Stefano Iannetta - in una generica grande città degli Stati Uniti di oggi. Scomparso dalla trama è l’importante fil rouge progressista: il pronunciamento (particolarmente caro a Ellington proprio perché indiretto) in favore dell’integrazione razziale, che non pochi problemi diede al Beggar’s con la censura nel 1946, non sostituito, in questa riedizione bolognese, da alcun elemento trasgressivo di paragonabile peso. Detto questo, lo spettacolo risulta in tutto apprezzabile, grazie soprattutto al valente cast di attori ballerini cantanti della Bernstein School Of Musical Theatre ottimamente preparati da Shawna Farrell (direzione delle voci) e Marcello Fanni (coreografie). Se per gli appassionati di musical molto probabilmente l’accoppiata Ellington/Latouche è comunque destinata a non entrare nella top ten di autori prediletti, per i numerosi fan del Duca il discorso è ancora più complesso. La mancanza di una partitura completa ha dato il via ad un’operazione di restauro e ricostruzione degli arrangiamenti, che, in assenza di un “cast recording” dell’originale, ha lasciato comunque molto spazio all’estro e al contributo dei singoli orchestratori coinvolti (ben sei, tutti allievi del Conservatorio di Bologna, sotto la supervisione del maestro Fabrizio Festa). Senza nulla togliere all’impegno lodevole di tutti i musicisti coinvolti, anche in fase esecutiva, resta il dubbio su quanto, delle musiche ascoltate in sala, avrebbe ricevuto l’imprimatur di Ellington e Strayhorn. Impossibile saperlo. Tuttavia sia consentito anche a noi, per un attimo, sognare ad occhi aperti come il mendicante protagonista, ed immaginare le sinuose melodie di “I want to be bad” e “Maybe I should change my ways” contrappuntate dall’inarrivabile sezione fiati del Duca, o il blueseggiante motivo di “Take love easy” sostenuto dal groove della sua ritmica… Ma tornando a Bologna, in questa calda notte di luglio, all’uscita del teatro, non resta che dire, in ogni caso, un sentito “grazie” a chi ha concepito e realizzato quest’impresa “senza scopo di lucro”, regalandoci per un paio di sere l’opportunità di esplorare un altro pezzettino di quella bellissima terra che è Ellingtonia. Camilla Missio

Interpreti: Alessandro Brachetti/Riccardo Simone Berdini* (Happy Mac - mendicante) Susanna Pellegrini/Martina Pezzoli* (Jenny) Loredana Colizzi (Lucy) Valentina Beretta/Micaela Ester Perardi* (Polly Peachum) Alessio Schiavo/Michele Anzalone* (Mr.Peachum) Alina Mancuso/Tania Polla* (Mrs.Peachum) Luca Santamorena/Roberto Fabra* (Capitano Lockit) Daniele Palumbo/Mauro Di Maggio* (Pete Faina) Cristina D'Amore/Elisa Colummi* (Ulla Trastulla) Stefania Seculin/Stefania Paternò* (Coccolina) Roberta Profeta (Quattro Maniere) Tania Occhionero/Giulia Bertinelli* (Betty Bigotta) Giovanni Piscopo/Mattia Lantieri* (Bustarella) Nicola Anfuso/Marco Trespioli* (Scippa) Filippo Pollini (Pistolone, travestito) Gianluca Sticotti (Mani di Fata) Marco Trespioli/Nicola Anfuso (Prete) Roberto Fabra/Luca Santamorena (Poliziotto) Mauro Di Maggio/Daniele Palumbo* (Ladro) Ildy Schiavoncini/Caterina Praderio (prostitute) Giovanni Piscopo (tossico) Orchestra: Davide Degli Esposti (sax contralto) Andrea Camosci (sax tenore) Stefano Doglioni (clarinetto) Diego Frabetti (tromba) Federico Pierantoni (trombone) Michele Corcella (chitarra elettrica) Mauro Gallo (pianoforte) Domenico Loparco (basso elettrico) Diego Pozzan (batteria) Arrangiatori: Lorenzo Agnifili Antonio Carrino Michele Corcella Raniero Gaspari Lorenzo Meo Giulia Monducci * interpreti del 12 luglio

Orchestra: Ellington's Beggar's Holiday Band

Direttore: Fabrizio Festa

Coro: Ensemble vocale della Bernstein School of Musical Theatre

Maestro Coro: Shawna Farrell

Luci: Andrea Oliva

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