Colosseum oggi

Il gruppo torna in concerto a Genova dopo quarant'anni

Foto Felice Orselli
Foto Felice Orselli
Recensione
jazz
Musicnolimit Genova
05 Luglio 2011
Quarant'anni fa, al Palasport di Genova, suonarono i Colosseum di Jon Hiseman. Gruppo “culto” inglese di un art rock potente e ricercato che nessuno ancora definiva progressive. Ad introdurre il concerto un gruppo di spalla dello stesso filone: i genovesi Delirium, in cui avrebbe mosso i primi passi Ivano Fossati. Quattro decenni dopo, all'Arena del Mare di Genova, in azione la macchina del tempo: i Delirium sul palco, ad introdurre un concerto dei Colosseum. Se il gruppo ligure sembra un po' cavalcare la moda del “neoprogressive”, limitandosi a rieseguire pedissequamente antichi e un po' invecchiati spartiti, cambia la musica con i Colosseum, che tutto sono tranne un mero veicolo di nostalgia per fan imbiancati. La formazione è tutta di veterani della gloriosa sigla attivatasi nel 1968, da un originario embrione generato alla corte di John Mayall (il leader, Dave Greenslade, Dave Clempson, Mark Clarke, Chris Farlowe, ugola d'acciaio, a dispetto degli anni e del corpaccione): non c'è più Dick Heckstall-Smith con i suoi fiammeggianti sassofoni, sostituito degnamente dal Barbara Thompson, moglie di Hiseman. Tutto sembrano tranne che dei sopravvissuti, i Colosseum 2011: intatta la capacità di tenere assieme fluidamente jazz, rock d'arte, rock duro, accenni classici, intatte le energie profuse, a partire dalla quasi incredibile prestanza che mostra ancora dietro pelli e piatti Hiseman, che si è concesso anche un lungo, muscolare e per nulla scontato solo. Per Chris Farlowe banco di prova è "Stormy Monday Blues", affrontata con piglio da ventenne, e baldanza vocale da consumato entertainer. Il pubblico aspettava un brano in particolare, ed è arrivato, in chiusura: la lunga, elaborata "Valentyne Suite" che è quasi sigla per i Colosseum. Un sigla ben viva.

Interpreti: Delirium, The Colosseum

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