Carmen e la terra
Il viaggio emozionale in punta di piedi di Carmen Consoli nel canto popolare italiano
Recensione
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Sceglie traghettatori della tradizione, Carmen Consoli, per “Terra ca nun senti” – da una canzone di Rosa Balistreri – per il suo confrontarsi con le musiche di tradizione orale italiana. La catanese si fa mediatrice, con umiltà artistica ed intellettuale si avvicina al cuore del folk condividendo il palco con stelle di prima grandezza di una musica d’eccellenza. Apre con “Rosa canta e cunta” della folksinger di Licata. Entra Alfio Antico, signore dei tamburi. “Ma guarda guarda”, per voce e tamburo, e “Di cu sugnu”, accompagnata alla chitarra da Carmen, appartengono al repertorio dell’artista di Lentini. La gustosa conversazione-lezione tra Carmen e Alfio rende la cifra dell’impegno della cantante che costruisce con i suoi compari un sincero, raccolto e colloquiale set di musica e digressioni sulle omissioni mediatiche di cui è vittima la musica tradizionale. L’ingresso di Puccio Castrogiovanni dei Lautari (marranzano, mandolino) conduce alla filastrocca “Re Bufé”. L’organetto di Riccardo Tesi è raffinato e sostanziale ne “Il trenino”, dal repertorio di Caterina Bueno. La fisionomia cumulativa è espediente spettacolare indovinato; l’ironia esuberante del Voltarelli di “Onda Calabra” conquista la scena. Peppe non appartiene alla tradizione “pura” calabrese ma, da emigrato, ha avvertito la necessità di esprimersi con il linguaggio folk, soprattutto col dialetto. Culmine del viaggio nella poesia popolare, il canto griko “Aremu Rindineddha” interpretato con l’apporto dell’organetto del professore Ambrogio Sparagna. “Malarazza”, suonata da tutti gli artisti, cui si è aggiunto il produttore-clarinettista Francesco Barbaro, emoziona la platea, che accoglie con favore questa bella serata dell’edizione 41 di Settembre al Borgo. Dopo la consegna alla cantautrice del Triceronte, neonato Premio del festival, dalle mani del direttore artistico Casimiro Lieto, come riconoscimento al suo adoperarsi nel dare visibilità al canto popolare, e una tammurriata omaggio del gruppo Taranterrae che coinvolge tutti gli artisti, una commossa e felice Carmen si concede ancora con voce e chitarra.
Interpreti: Carmen Consoli (voce e chitarra), Alfio Antico (voce e tamburi a cornice), Puccio Castrogiovanni (marranzano, mandolino), Riccardo Tesi (organetto), Peppe Voltarelli (voce e chitarra), Ambrogio Sparagna (organetto); Francesco Barbaro (clarinetto)
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