Caine-Mahler: amore incompiuto

Il progetto Mahler Re-Visited del pianista americano evento a Vicenza Jazz 2011

Foto Marco Auriemma
Foto Marco Auriemma
Recensione
jazz
Vicenza Jazz Vicenza
08 Maggio 2011
Uri Caine espone da anni una forte ansia esplorativa verso mondi sonori e culturali apparentemente lontani (classica e jazz); lo fa con determinazione, lucidità, risultati alterni. Mozart, Bach, Schumann, Verdi, Mahler, il pianista americano li vive come laboratori dai quali elaborare, far emergere tratti o suggestioni manipolabili dal pianista jazz (ma con solidi studi classici). “Mahler Re-Visited”, sul palco del Comunale di Vicenza, conferma fascinazioni e dubbi di questo cammino. Fascinazioni nella notevole apertura ai linguaggi, un mix di colori, ritmi e contrasti a volte radicali a volte più sfumati. Un panorama sonoro dove il romanticismo, incrinata la propria forza evocativa, si muove, nelle problematicità esistenziali dell’uomo moderno, a favore di un riconoscimento non formale delle musiche popolari, del folklore, della comune traccia ebraica. L’ensemble è allora una sgangherata orchestrina klezmer, astratto groviglio sonoro ma anche, supportata da un lungo pedale tyneriano, ricco spazio poetico. Dubbi invece per il ciclico perpetuarsi di un “dentro/fuori” che rischia di divenire metodo, sottrae tensione all’intera architettura del progetto. I quadri della suite, la stratificazione dei materiali mahleriani come le coordinate, anche estreme, con le origini della musica afroamericana (per esempio lo stride, che Caine conosce bene) risultano spesso meccanici, prosciugati di passioni. Va anche detto, questa volta, che l’ensemble è fin troppo ligio alla partiture, il solo Black, spesso travolgente, tiene alta vitalità e sviluppi creativi della musica. Il rapporto tra classica e jazz rimane contraddittorio, se è vero che il jazz è musica altamente inclusiva, il processo di avvicinamento dei due mondi non è poi così lineare. Rimane molto da esplorare.

Interpreti: Uri Caine: piano; Chris Batchelor: tromba; Nicolas Geremus: violino; Chris Speed: sax; Danilo Gallo: basso; Jim Black: batteria.

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