Unico omaggio nel 250º anniversario haendeliano di uno dei luoghi fondamentali nel percorso formativo del compositore sassone, Venezia propone un nuovo allestimento dell'«Agrippina», nel teatro che la vide nascere esattamente 300 anni fa. Dopo le esperienze con Cavalli e Vivaldi, il massimo teatro veneziano affida l'allestimento ad un team di studenti dell'Università di Architettura di Venezia. Il complesso e avvincente racconto degli intrighi fra sesso e potere della madre di Nerone per imporre il figlio sul trono di Roma è svolto forse con eccessiva timidezza dal giovane team. Nel segno drammaturgico come sulla scena domina un minimalismo che, se non privo di eleganza, risulta un po' troppo uniforme e a tratti un po' noioso. Anche per questo Händel, la parte musicale è invece affidata all'esperto barocchista Fabio Biondi che non ritrova la sua Europa Galante, sostituita in quest'occasione dall'Orchestra del Teatro La Fenice, tranne che per il basso continuo. Manca quell'intesa e complicità che esiste fra il direttore e violinista siciliano e la sua orchestra, e ne soffrono varietà di dinamiche e ricchezza coloristica. Sulla scena chi convince pienamente è la protagonista Ann Hallenberg, una sicura ed espressiva Agrippina. Interessanti il Nerone del giovane sopranista Florin Cezar Ouatu, voce piccola ma agilissima (nonostante qualche inguacchio in "Come nube") e l'Ottone di Xavier Sabata, espressivo ma vocalmente anodino. Convincono meno il fin troppo esuberante Claudio di Lorenzo Regazzo e la poco incisiva Poppea di Veronica Cangemi. Efficaci le prove di Ugo Guagliardo, Milena Storti e Roberto Abbondanza. Sempre ricco di stimoli e di materiali il programma di sala curato da Michele Girardi. Qualche defezione nel pubblico specie nel terz'atto ma accoglienza calorosa.
Note: Nuovo allestimento a cura degli studenti della Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), corso di laurea specialistica in Scienze e Tecniche del Teatro diretto da Walter Le Moli. Altre rappresentazioni: 11, 14, 16, 18 ottobre 2009.
Interpreti: Lorenzo Regazzo (Claudio), Ann Hallenberg (Agrippina), Florin Cezar Ouatu (Nerone), Veronica Cangemi (Poppea), Xavier Sabata (Ottone), Ugo Guagliardo (Pallante), Milena Storti (Narciso/Giunone), Roberto Abbondanza (Lesbo)
Regia: Alberto Giordani e Alice Rachele Biondelli (tutor: Juliette Deschamps)
Scene: Alessia Colosso e Mirco Longo (tutor: Tiziano Santi)
Costumi: Barbara Trisciani (tutor: Vera Marzot)
Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice
Direttore: Fabio Biondi