Il Rossini Opera Festival 2025

Annunciato il programma del festival, che si apre con la Zelmira  e si chiude con la Messa per Rossini

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La cambiale di matrimonio
La cambiale di matrimonio

Il programma del ROF 2025 – questa sarà la quarantaseiesima edizione del festival dedicato da Pesaro all’illustre e amato concittadino Gioachino Rossini – è stato presentato a Roma nel corso di una conferenza stampa in una sala del Senato.

Si svolgerà dal 10 al 22 agosto e prevede quattro opere, di cui due saranno nuove produzioni e le altre due riproposizioni di allestimenti già visti. Inoltre numerosi concerti. 

Si inaugura con Zelmira,  l’ultima opera scritta da Rossini per Napoli e uno dei massimi capolavori “italiani” di Rossini ma raramente eseguita oggi. La dirige Giacomo Sacripanti e Calixto Bieito firma la regia: il debutto in loco del provocatorio regista spagnolo, la cui parabola da alcuni segnali sembra in leggero declino, è l’evento di un festival che per il resto non riserva grandi sorprese. Cast affidabilissimo: Pretty Yende, Lawrence Brownlee, Enea Scala, Marina Viotti, Andrea Mastroni e Gianluca Margheri. L’orchestra sarà quella del Teatro Comunale di Bologna, che torna ad essere l’orchestra in residence al ROF. Questa prima opera sarà rappresentata nell’Auditorium Scavolini, le altre tre al Teatro Rossini, nessuna alla Vitrifrigo Arena, che certamente non sarà rimpianta.

L’11 agosto andrà in scena La Cambiale di matrimonio  nel noto allestimento di Laurence Dale. Sul podio Christopher Franklin, nel cast Paola Leoci, Pietro Spagnoli, Jack Swanson (lo risentiremo volentieri, per vedere se sia migliorato dopo le due deludenti prestazioni nella precedente edizione della Cambiale di matrimonio  e nel Barbiere di Siviglia)  e Mattia Olivieri. A questa breve farsa rossiniana, sono abbinate le Soirées musicales,  una raccolta di dodici ariette e duetti scritta da Rossini dopo il suo ritiro dalle scene operistiche, diretta ora da Fabio Maestri, che ne ha realizzato la trascrizione per piccola orchestra, usando anche strumenti poco rossiniani come i campanacci delle mucche nella Pastorella delle Alpi. 

Il 12 si scoprirà l’altra nuova produzione di quest’anno: è L’italiana in Algeri   con la regia di Rosetta Cucchi e la direzione di Dmitry Korchak. Interpreti principali Daniela Barcellona, Josh Lovell, Giorgi Manoshvili e Misha Kiria. La quarta opera è Il viaggio a Reims  nell’ormai storico ma sempre vivo allestimento di Emilio Sagi, che ogni anno viene ripresentato per offrire l’occasione di farsi conoscere ai giovani cantanti dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. Giovane anche il direttore Alessandro Mazzocchetti. Le due recite del 15 e 18 agosto saranno l’occasione per risentire quest’irresistibile “cantata scenica” e per scoprire interpreti che domani saranno (almeno alcuni di loro) nei grandi teatri. I cantanti dell’Accademia Rossiniana si esibiranno anche nei Salons Rossini, concerti tenuti nei borghi storici della provincia, e nei concerti al Museo Nazionale Rossini.

Il ricco programma concertistico prevede sette appuntamenti al Teatro Rossini e uno all’Auditorium Scavolini. Tre sono concerti lirico-sinfonici: il 13 agosto dirige François López-Ferrer e le voci soliste sono Anastasia Bartoli e Vasilisa Berzhanskaya, il 19 Manuel López-Gómez dirige Michele Pertusi, il 21 Asier Eguskitza dirige Sergey Romanovsky (questi concerti mettono insieme noti ed esperti cantanti rossiniani e tre giovani e poco noti direttori, curiosamente tutti e tre spagnoli). Sono tre anche i Concerti di Belcanto, con protagonisti Cecilia Molinari, Marko Mimica e Hasmik Torosyan. Il 17 le tre cantate rossiniane Il pianto di Armonia sulla morte di Orfeo, La morte di Didone  e Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron  (quest’ultima in prima assoluta nell’edizione critica della Fondazione Rossini) sono dirette Cesare Della Sciucca. E il 22 il festival si chiude con la Messa per Rossini,  composta per celebrare il primo anniversario della morte di Rossini da alcuni dei più noti compositori italiani del tempo su proposta di Verdi, ma mai eseguita all’epoca. La dirige ora Donato Renzetti.

 

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