Folkest, il festival di tutte le musiche
Annunciato il programma 2021 di Folkest, tra world music, opera e un meeting dedicato alla chitarra
Con il disclaimer di questa quarantatreesima edizione – decano tra i festival di questo tipo in Italia – Folkest conferma il suo sguardo aperto sul mondo, oltre i confini sempre più angusti della cosiddetta “world music”: «Il festival dedicato alla musica, tutta».
Nella strana estate dell’anno scorso Folkest era stato tra i primi a ripartire, con le prevedibili difficoltà e una buona capacità di adattamento (ne avevamo parlato con il direttore artistico, Andrea Del Favero). Quest’anno, pur nel margine di incertezza che ci aspetta, tutto è stato organizzato per tempo. E allora spazio a oltre 50 appuntamenti dal 5 al 23 agosto, con anteprime a giugno e una coda a settembre, tutti sparsi nelle quattro province del Friuli Venezia Giulia (ma con puntate in Cadore e a Capodistria).
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Qualche nome dal cartellone: Enzo Avitabile (cui va il Premio Folkest alla carriera), Vincenzo Zitello, Le Orme, la sempreverde Nuova Compagnia di Canto Popolare, Michele Ascolese, il Coro del Friuli Venezia Giulia con Aleksandar Karlic, Paolo Tofani & Strepitz Open Project.
Nell’anno dantesco, spazio anche a una produzione dedicata con Mauro Palmas impegnato nel Divino cammino insieme all’attore veronese Alessandro Anderloni.
Come di consueto, il “cuore” di Folkest sarà a Spilimbergo nei giorni del Premio Cesa, quest’anno dal 19 al 23 agosto. Il concorso dedicato agli esordienti di anno in anno va trasformandosi (come è bene che sia) in un vero showcase festival delle novità nazionali, frequentato da operatori e giornalisti specializzati. Oltre ai musicisti in gara, ci saranno anche i vincitori dell’anno scorso, Musica Spiccia, e gli Still Life, freschi vincitori del Premio Parodi (che con Folkest ha una fertile collaborazione).
Di contorno, l’International Guitar Rendez-Vous (esposizioni di liuteria, seminari e incontri dedicati al mondo della chitarra).
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Da segnalare anche l’inedita collaborazione con l’Associazione Operaprima di Vienna, che porterà a Folkest un «laboratorio aperto» finalizzato alla produzione di un Ernani di Verdi, in scena dal 4 al 6 settembre. «Abbiamo capito che la strada per il domani ci spinge sempre più verso il binomio offerta culturale-formazione professionale», ha spiegato Del Favero. «In questo, ancora una volta, Folkest è un passo avanti e segna la strada della world music in Europa».
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