Ritrovarsi a Romaeuropa
Presentata la trentacinquesima edizione di Romaeuropa, dal 18 settembre al 15 novembre
«Questa non è una conferenza stampa come le altre. È un’occasione veramente speciale. Perché veniamo da mesi di difficoltà e di dolore, ma anche perché siamo attraversati tutti da una forza, un desiderio e un bisogno di ritrovarci. Qui a Villa Medici – 35 anni dopo la prima edizione del Romaeuropa Festival – era importante che ci ritrovassimo oggi tutti insieme, istituzioni, partner, operatori. Perché è insieme che possiamo riprendere a tessere i fili che si sono interrotti ma che ciascuno di noi ha tenuto in vita durante il lockdown, per dare loro una nuova ripartenza».
Nelle emozionate parole di Fabrizio Grifasi – Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa – il senso di una presentazione durante la quale, invece di elencare gli eventi che andranno a costituire il corposo programma della trentacinquesima edizione del Romaeuropa Festival (che si svolgerà dal 18 settembre al 15 novembre), si è voluto soprattutto riflettere sul momento storico in cui questi stessi eventi si andranno a collocare. «Hanno riaperto le scuole – ha proseguito Grifasi – un passaggio fondamentale per ragazzi e famiglie. La cultura è presente in questa ripartenza, con consapevolezza, anche qualche paura. Scoprirci fragili è stato qualcosa di sano, perché abbiamo convissuto negli ultimi anni con una sensazione di invincibilità nei confronti di un futuro che andava avanti malgrado tante contraddizioni, una sensazione che si è dissolta di fronte alla pandemia. Ora, chi meglio degli artisti può, ancora una volta, raccontarci il nostro tempo? Come abbiamo fatto tante altre volte, vogliamo continuare ad avere come punto di riferimento un presente vissuto e raccontato attraverso gli occhi degli artisti».
Anche Guido Fabiani, nella sua prima uscita pubblica come Presidente della Fondazione Romaeuropa (succeduto a Monique Veaute, passata a dirigere il Festival di Spoleto), ha sottolineato come, di fronte alla condizione di incertezza e di pericolo dovuti alla pandemia, il Festival abbia puntato al mantenimento di gran parte delle attività programmate. «Lo abbiamo sentito come esigenza civile e sociale, per mantenere la cultura come fattore di coesione, di sviluppo».
Gli interventi dei rappresentanti delle diverse istituzioni che pure sostengono economicamente anche questa edizione – senza il contributo di MIBACT, Roma Capitale, Regione Lazio l’esistenza di questo storico appuntamento romano sarebbe pesantemente compromessa – non hanno aggiunto molto a questa visione di speranza, stante la comune preoccupazione di mostrare i positivi risultati raggiunti dalle rispettive politiche culturali, ignorando tuttavia non solo le non poche criticità che la vita culturale sta attraversando ma le tutta le difficoltà che il paese sta incontrando a livello economico e sociale senza intravedere ancora concrete prospettive di miglioramento.
Il titolo dato a questa edizione del Festival (“Contatto”) parla chiaramente, in un momento in cui è proprio il contatto tra gli artisti, tra questi ultimi e il pubblico a essere seriamente compromesso. Pertanto è arrivata anche l’assicurazione che tutto il Festival è stato costruito in stretta aderenza alle direttive vigenti sul distanziamento e sulle misure di sicurezza. Quanto al programma 2020 – disponibile sul sito www.romaeuropa.net (dove sono indicate anche le modalità di prenotazione obbligatoria) – merita anche ricordare che il 70% degli artisti collabora per la prima volta con Romaeuropa. Oltre alle significative proposte riguardanti il teatro e la danza, da segnalare infine alcuni appuntamenti che il Festival dedica alla musica: l’Inescapable Tour di Wim Mertens (il 22/09 al Parco della Musica), CBM 8032 AV di Robert Henke (che il 27/09 è in scena al Parco della Musica coi suoi cinque storici computer Commodore), Fabrizio Ottaviucci alle prese col complesso Treatise di Cornelius Cardew (25/10 al Mattatoio) nonché la Missa Sine Verbis di Piotr Orzechowski (in prima esecuzione nazionale al Parco della Musica il 4/11).
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