Chamoisic: elettronica, improvvisata, antica, contemporanea
Il festival valdostano diretto da Giorgio Li Calzi alla nona edizione, dal 20 luglio
Dal jazz alla musica elettronica e cibernetica; dalla musica antica e rinascimentale a quella contemporanea o addirittura avveniristica; dall’improvvisazione, nelle sue varie forme, alla contaminazione e all’uso di nuovi strumenti elettroacustici; dalle tradizioni musicali rivisitate alla scoperta di suoni altri appartenenti a paesi e popoli lontani, il tutto allestito in un fantastico “palcoscenico” naturale.
Quest’anno l’ormai “tradizionale” e suggestivo ChamoiSic, festival d’alta quota valdostano, organizzato come sempre dall’Associazione Insieme a Chamois e diretto dal trombettista torinese Giorgio Li Calzi (direttore del Torino Jazz Festival), coinvolge a partire dal 20 luglio ben sette comuni della Valle d’Aosta (Aosta, Antey-Saint André, Chamois, Etroubles, La Magdalene, Saint Vincent, Valtournanche), con a Chamois la tre giorni centrale e conclusiva (dal 3 al 5 agosto).
L’apertura del Festival (venerdì 20 luglio), che come sempre dal jazz e dall’improvvisazione parte (in primis dal punto di vista dello sperimentale e multiculturale approccio), per poi aprirsi alle musiche del mondo e alle più diversificate pratiche sonore, sarà ospitata dal Comune di Valtournenche, con la performance multimediale degli Spime.Im, un progetto recente, lanciato in questi mesi, oltremodo innovativo, perché gli artisti useranno come interfaccia, per suonare e produrre ambientazioni video, le loro stesse mani, attraverso l’utilizzo di speciali guanti interattivi. A seguire, nella stessa giornata, il solo di violoncello del valdostano Stefano Blanc, impegnato in un repertorio classico e contemporaneo del novecento.
Tra le novità di quest’anno, si segnala la partecipazione del Comune di Saint-Vincent, che ospiterà (sabato 21 luglio) il concerto del quartetto jazz del pianista valdostano Beppe Barbera; così come il Comune di Antey-Saint-Andrè vivrà la sua anteprima in jazz (venerdì 27 luglio) con il concerto del trio composto da Roberta Bacciolo, Silvano Borgatta e Gigi Venegoni.
A La Magdeleine, invece, lungo il sentiero che porta a Chamois, nel pomeriggio di sabato 21 luglio, si camminerà di nuovo (come nell’edizione passata) per i luminosi, verdi e aperti paesaggi della Val Tournenche, in compagnia delle suggestive narrazioni e sonorizzazioni ideate dallo “scrittore degli alberi” Tiziano Fratus, accompagnato per l’occasione dall’ottimo duo dei fratelli Bottasso (Nicolò al violino e Simone all’organetto); mentre ad Etroubles (il 29 luglio) ecco organizzata, per le piccole vie dell’intatto borgo medioevale, una nuova passeggiata musicale al seguito di un altro illustre duo formato da Riccardo Tesi e Gian Luigi Carlone: il primo tra i suonatori italiani di organetto diatonico più conosciuti nel mondo (con il suo inconfondibile sound), il secondo musicista eclettico e narratore.
Dal 3 agosto (come detto) si salirà a Chamois per la tre giorni conclusiva di un Festival sempre più variegato e festosamente itinerante.
A cominciare (proprio venerdì 3 agosto) sarà il grande maestro percussionista di origini indiane Trilok Gurtu, presente fin dai giorni precedenti ad Aosta, presso La Cittadella dei Giovani, per condurre una speciale ed esclusiva masterclass; Gurtu, che sarà seguito dagli Eazycon, giovane formazione torinese, sospesa tra wave, progressive rock e free jazz, all’insegna dell’improvvisazione e dell’imprevedibilità.
Sabato 4 agosto, invece, sarà (prima) la volta del colto e impertinente crossover del famoso rapper Frankie hi-nrg mc, singolarmente affiancato dal jazz-rock dei torinesi Aljazzeera, per presentare il progetto appena prodotto per il Torino Jazz Festival; si passa poi alla musica elettronica d’avanguardia con il concerto del fuoriclasse berlinese della glitch music Frank Bretschneider, seguito (come per un dialogico contrappunto) da uno dei gruppi italiani più interessanti nel campo di un’aggiornata interpretazione della musica antica, l’insieme vocale e polifonico Vox Libera, diretto dal suo fondatore Dario Tabbia.
A chiudere, infine, domenica 5 agosto, sarà la pizzica di una delle band più importanti e radicate del Salento, il Canzoniere Grecanico Salentino.
Come sempre, poi, nell’arco della tre giorni, ad animare le serate del Festival, all’interno delle accoglienti locande del piccolo villaggio di Chamois, ci penserà la musica jazz con i suoi protagonisti e interpreti: a fare da contraltare agli interludi mattutini (un’altra novità di quest’anno) del jazz rock blues del rocker e chitarrista Tommaso Gemini, sarà l’alternarsi delle sonorità sixties e soul jazz dell’Alkaline Jazz Trio (Alessandro Di Puccio, vibrafono, Alessandro Fabbri, batteria, Alberto Marsico, hammond), e di quelle fifties (storicamente moderne) dell’Hard Bop Reunion, quintetto torinese ispirato all’effervescente ed indimenticabile musica di Art Blakey, Clifford Brown ed Horace Silver.
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