Torna il Festival au Désert di Firenze
Dal 30 giugno al 3 luglio, anticipato da una settimana di concerti-trekking sull'appennino, Dei suoni i passi
Dal 2010 il Festival au Désert Firenze raccoglie lo spirito della musica nomade, grazie soprattutto al gemellaggio con il Festival au Désert di Essakane (in Mali) e l'attento lavoro della Fondazione Fabbrica Europa, che costruisce intorno alla rassegna – forte comunque di un solidissimo programma con i migliori musicisti africani su piazza – incontri, dibattiti, iniziative di vario tipo. Una scelta importante, anche da un punto di vista politico, in un momento in cui il tema dell'integrazione e della migrazione è al centro del dibattito pubblico, in una città come Firenze in particolare (qui avevamo raccontato il Festival au Désert dell'anno scorso).
La novità più importante del 2018 è lo spostamento negli spazi, da poco rinnovati, della Manifattura Tabacchi. Il tutto comincia il 30 giugno, con Eyo’nlé Brass Band (dal Benin) e il set di Dj Khalab (Italia); il giorno seguente un'istituzione della musica maliana come Baba Sissoko e il DJ set di Ibaaku (dal Senegal). Lunedì 2 luglio Ballaké Sissoko accoppiato a Clap! Clap!, fra i più apprezzati musicisti elettronici italiani, e chiusura il 3 con Les Filles de Illigharad (dal Niger) e il DJ set di Acid Arab.
Il festival quest'anno nasce come "coda" di una nuova creazione di Fabbrica Europa, ideata da Carlo Maver, Claudio Carboni e Maurizio Busìa: il festival-trekking Dei suoni i passi, una settimana di concerti e incontri sull'Appennino, lungo la via degli Dei da Bologna a Firenze. Si è cominciato il 25 giugno, si finirà per l'inizio del Festival au Désert. Fra i musicisti che incontreranno i camminatori, Nando Citarella, Alberto Capelli e Rocco Papia, Michel Godard, Valeria Sturba e Vincenzo Vasi, Lastanzadigreta, Dimitri Sillato, Tony Cattano, Dimitri Grechi Espinoza, Luciano Biondini, Fabio Mina, Carlo Maver, Emanuele Parrini...
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