Douglas dalla carezza al rumore

Strepitoso avvio per la stagione 2017 del Centro d’Arte di Padova, con Dave Douglas insieme a Marc Ribot e Susie Ibarra

Recensione
jazz
Centro d'Arte degli Studenti dell'Università di Padova Padova
30 Gennaio 2017

Avvio davvero travolgente per la stagione 2017 del Centro d’Arte di Padova, che riempie in ogni angolo la capientissima Sala dei Giganti del Liviano per il trio New Sanctuary, formato dal trombettista Dave Douglas con la chitarra di Marc Ribot e la batteria di Susie Ibarra. Douglas riprende quello che è stato uno dei suoi progetti più interessanti della seconda metà degli anni Novanta e lo asciuga attorno a un nucleo base come quello del trio (nel 1996 era un ottetto), ma mantiene la forte tensione tra forme improvvisative differenti. Si alternano, in brani mediamente concisi – gran pregio – atmosfere molto differenti, che vanno dal lirismo puntillista più rarefatto a accessi ritmici più violenti, in una tavolozza di situazioni che consente a ciascuno dei musicisti di sfoderare idee a tratti travolgenti. Douglas sembra trovare in questo tipo di progetti quella obliquità abbacinata che lo ha reso uno dei musicisti di riferimenti degli ultimi decenni, un’obliquità ricca di invenzioni e bagliori da cui traspare la profondità storica del suo approccio. Ribot è sempre strabiliante nella sua capacità di passare dalla carezza al rumore, ma anche la Ibarra – da qualche anno meno presente, purtroppo, sui palcoscenici europei – ha colpito per una trasversalità quasi sciamanica, in cui il dettaglio diventa strutturale. Il pubblico non trattiene il proprio entusiasmo e i tre lo ripagano con un concerto memorabile.

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