Due occhi per Vicente Amigo

Il chitarrista flamenco ha festeggiato venticinque anni di carriera a Firenze.

Foto Irene Tesone
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Recensione
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Music Pool Firenze
10 Marzo 2015
I musicisti andalusi sono avvezzi da molto tempo a trasportare il flamenco al di fuori dei suoi luoghi autoctoni, fisici e musicali. Senza inibizioni o paura di essere tacciati di tradimento, specie se proprietari di una tecnica superba come quella di Vicente Amigo. Per la verità, in Spagna la lotta tra tradizionalisti e modernisti è più che mai infuocata, ma questa è un altro racconto. Il chitarrista spagnolo è l'esponente principale di uno stile melodico del flamenco: arie cantabili, sound sensuale, poco [i]cante[/i] e per lo più corale, e un rimescolamento dei canoni tradizionali. Un flamenco predigerito, che il pubblico internazionale gusta senza sforzo. Il concerto di Firenze lo dimostra, ma al tempo stesso conferma Amigo come uno degli strumentisti più brillanti della sua generazione. Potremmo dire che Amigo sta al flamenco come Pat Metheny al jazz? Può darsi. Fatto è che i pezzi migliori sono stati quelli con sola chitarra, dove il sentire più profondo tornava a galla, a tempo con il respiro del musicista. Circondato da un giovane quartetto con bailador, Amigo ha festeggiato i suoi venticinque anni di carriera sul palco dell'OBI hall con un repertorio preso in buona parte dal suo ultimo album [i]Tierra[/i] e qualche successo del passato, come il bel “Tangos del arco bajo”. Se è mancata in generale la forza viscerale, e i brani sono stati costruiti quasi tutti su palos “leggeri” (tangos, bolero, buleria de Jerez), non sono state rare però le bellezze ariose, per esempio in “Bolero a los padres” e nella buleria “Roma”. Intensa infine la [i]soleà[/i] danzata da Navarro, che come spesso accade è stato il momento di maggiore partecipazione del pubblico: il flamenco è anche per gli occhi. E se un occhio vede, dunque, Vicente Amigo come un compositore non troppo fantasioso e convincente, l'altro lo conferma vero prodigio della chitarra flamenca contemporanea. Peccato avere solo due oggi.

Interpreti: Vicente Amigo: chitarra flamenca; Añil Fernández: seconda chitarra; Paquito González: percussioni; Rafael de Utrera: cantaor; Dani Navarro: bailador.

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