Amici a plettro
Per il settimo anno consecutivo, a Genova la festa bluegrass della "storica" Red Wine
Recensione
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Picking Friends: a seconda della traduzione avrete due versioni, e tutte e due ugualmente valide. Se non siete addentro alle cose della musica acustica nordamericana, viene fuori qualcosa come “chiamando a raccolta gli amici”. Se invece adorate la velocità radiante sui manici delle corde, e non a discapito del cuore e della testa, si parla di musica bluegrass, ed allora il tutto va letto come “amici che sanno come suonare arpeggiando con un plettro”. È il titolo del nuovo disco della band genovese band veterana del genere in Italia, e forse non solo: trentasei anni di attività. Quest'anno le bombe d’acqua di Genova hanno fatto di tutto per ostacolare il loro ormai tradizionale Bluegrass Party: ospiti stranieri non pervenuti, concerto rimandato... Ma c’è stata la risposta fiera di un pubblico che, quando finalmente s'è riusciti ad avere la data, ha stipato il Teatro. Sul palco con la Red Wine c'erano Paolo Bonfanti, sei roventi corde elettriche, il fisarmonicista Roberto Bongianino, il violoncellista Daniele Bovo, la flautista Daniela Piras, il batterista Davide Zaffi: non esattamente la norma, nei canoni bluegrass. Ma che bello quando una musica così caratterizzata riesce a restare se stessa aprendosi a tutto il resto. È segno di umiltà e maestria. Alle spalle del gruppo giravano su uno schermo immagini allegramente datate del gruppo nei decenni scorsi, mentre sul palco scattavano versioni debitamente bluegrassizzate e magistrali di brani diversi quanto possono essere “Time Of No Reply” di Nick Drake o “You're Gonna Make Me Lonesome When You Go” di Bob Dylan. Finale struggente con una corale "We Shall Overcome", mentre sullo schermo scorrevano, senza retorica, le immagini di Genova sfregiata dall'acqua e dall'incuria, e dei nuovi e vecchi “angeli del fango”.
Interpreti: Red Wine e ospiti
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