Hammond e groove per Fano Jazz
Brian Auger e Richard Bona scaldano il Teatro della Fortuna
Recensione
jazz
Presentato al pubblico nell’aprile del 1935, tra gli acquirenti del primo modello di organo Hammond – il Model A – si fecero subito notare il compositore George Gershwin e il magnate delle automobili Henry Ford. L’invenzione di Laurens Hammond, geniale costruttore americano di orologi elettrici, e di John Hanert sfruttava le intuizioni di Taddeus Cahill per il suo Telharmonium, uno strumento elettrofonico enorme, da come si può notare osservando le rare fotografie dell’epoca.
Ed è proprio all’Hammond - suonato da Brian Auger - che la rassegna Fano Jazz By The Sea ha dedicato lo scorso 29 luglio uno dei suoi appuntamenti più attesi dai numerosi appassionati dell’acid jazz e dell’organ combo. Sul palco con Auger gli Oblivion Express e il vocalist, già collaboratore di Carlos Santana, Alex Ligertwood, mentre i Log 2, formazione nata all’insegna del groove tra jazz-rock e pop-fusion, hanno aperto la serata prima di unirsi alla band ospite in una infuocata jam finale. Stessa energia la sera seguente con il concerto del Richard Bona Quintet che ha deliziato i presenti tra brani originali, omaggi a Jaco Pastorius/Weather Report e simpatiche gag (l’abilità di Bona al basso elettrico non è inferiore alle sue doti vocali, né alla sua capacità di infiammare il pubblico).
Entrambi i concerti a causa del maltempo si sono spostati, per la gioia dei musicisti, dalla Corte Malatestiana nel bellissimo teatro ottocentesco della Fortuna dell'architetto neoclassico Luigi Poletti. L’ultimo appuntamento della rassegna, giunta alla sua XXII edizione, è previsto domenica 3 agosto con il progetto “Shuffle” di Fabrizio Bosso e Julian Mazzariello.
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