Jazz & Wine 2013: Friulano, Ribolla Gialla e new jazz
Il Jazz & Wine of Peace 2013 con Tim Berne, Atomic, Joshua Redman
Recensione
jazz
Verso la fine d’ottobre, andando in giro tra i filari di foglie rosse delle viti del Collio e delle aziende vinicole, capita d’imbattersi nel grande jazz. È la formula ormai rodata del Jazz & Wine of Peace Festival, alla sedicesima edizione, che ai concerti della sera nel Teatro Comunale di Cormòns accosta una serie di appuntamenti itineranti nel comprensorio, affiancando alla musica degustazioni dei rinomati vini della zona. Così capita che nel pomeriggio di domenica uno dei quintetti più rappresentativi del new jazz scandinavo, gli Atomic, al suo secondo concerto italiano, catturi una bella quantità di persone con una proposta di singolare energia e compattezza, in cui brillano tanto l’abilità compositiva, che rivitalizza i climi del free jazz storico alla luce della sensibilità d’oggi, quanto il talento nell’improvvisazione dei cinque: il sassofonista Fredrik Ljungkvist, il trombettista Magnus Broo, Håvard Wiik al piano, Ingebrigt Håker Flaten al basso e Paal Nilssen-Love alla batteria. Il quintetto ha lavorato a lungo sulla sua fisionomia con dinamiche che lo rendono subito riconoscibile; lo stesso è accaduto per Tim Berne e il suo quartetto Snakeoil, sabato a teatro, che presentava il secondo disco Ecm, [i]Shadow Man[/i]. La musica era quella classica di Berne, composizioni aperte che si sviluppano [i]in progress[/i] di fronte all’ascoltatore, che avvincono per il loro procedere a spirale, e a cui contribuiscono i partner, in particolare Ches Smith: lirico e minimale al vibrafono, nerboruto alla batteria. Per il finale del festival il quartetto di Joshua Redman, con un jazz palpitante dove il sax tenore era sempre al centro della musica, confrontandosi con i maestri dello strumento (in particolare Wayne Shorter), per una ripresa appassionata e groovy di “Time Of The Barracudas”.
Note: Dal 24 al 27 ottobre 2013 a Cormòns e in altri vari luoghi del Collio
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