Un suono da museo?

Peter Brötzmann al Marino Marini di Firenze / 2

Foto Ziga Koritnik
Foto Ziga Koritnik
Recensione
jazz
Musicus Concentus Firenze
13 Aprile 2013
I musei generalmente non suonano bene. Non fa eccezione il Marino Marini nel cuore di Firenze. Ma ad un certo punto della performance del duo Brötzmann /Nilssen-Love, dopo un breve sconcerto iniziale, le cose si aggiustano o forse è meglio dire che la problematica acustica diviene elemento della comunicazione, linguaggio. Parte del pubblico si sposta nello spazio sonoro, cerca posizioni e angoli dove fruire meglio la musica. Praticamente ognuno ascolta un concerto diverso. Uditorio maturo, generazionalmente trasversale, accomunato da nostalgie e nuove visioni. In fondo Brötzmann questo trasmette. La sua orgia sonora pare immutabile da oltre quaranta anni, ma sviluppa al suo interno, nei meandri di astrattismi incandescenti, cellule tematiche, sviluppi creativi che la mantengono viva e attuale. Sintesi di un artista che combatte con le ance tra i denti per non rischiare di essere surgelato come un classico contemporaneo. Con queste premesse risulta inutile agitare etichette rassicuranti come quella di "free". Brötzmann è più avanti, anche più indietro se vogliamo. Non nasconde infatti le sue radici quando, dopo un’apertura al fulmicotone, ci ammalia con un suono caldo e vibrato alla Webster. La varietà strumentale gli permette di aprire diversi mondi sonori, anche con colori etnici, tutti comunque immersi nella irrefrenabile urgenza di comunicare con una violenza al limite delle possibilità tecnico-fisiche, tra suoni laceranti, fischi, armonici, multisuoni, repentini cambi di registro. Suonare accanto ad un personaggio così non è cosa facile. Ne sa qualcosa il batterista Nilssen-Love che non va oltre un cupo e frastagliato disegno percussivo per garantire a Brötzmann un sicuro tappeto dove danzare libero negli spazi di una totalizzante filosofia improvvisativa. [a href='http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=4287']Leggi la recensione del concerto di Brötzmann con Nilssen-Love al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia[/a]

Note: Rassegna “Crescendo” Musicus Concentus Osservatorio per le Arti Contemporanee (CRF) Fondazione Teatro Della Pergola

Interpreti: Peter Brötzmann: sax, clarinetti, tarogato; Paal Nilseen-Love: batteria.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati

jazz

Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere

jazz

Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica