Assassini a Novara
Il nuovo progetto di Francesco Cusa sorprende il Novara Jazz
Recensione
jazz
Novara punta sui collettivi. Dopo Piero Bittolo Bon, esponente di punta del collettivo El Gallo Rojo, ora a calcare il palco di Novara Jazz Winter arrivano gli "assassini" di Francesco Cusa. Un progetto che ruota nell'orbita del collettivo/etichetta Improvvisatore Involontario raccogliendo le esperienze e le idee compositive sviluppate in Skrunch, il precedente sestetto di Cusa. Ma la dimensione del trio porta inevitabilmente a un maggiore gioco di squadra: pochi spazi per l'espressione solistica e più attenzione agli sviluppi dinamici, ai contrasti, alle reciproche integrazioni. Tromba e batteria disegnano ostinati e intrecci poliritmici mentre l'hammond sorregge la struttura con il suo registro ampio e la flessibilità del suono. E dove non basta l'hammond ci pensa l'elettronica ad ampliare gli spazi e a creare le profondità. Inevitabili i richiami agli anni Settanta, al funk e al jazz elettrico: temi rapidi, nervosi, spezzati, suonati all'unisono, che trafiggono l'aria e sorprendono per i frequenti e improvvisi cambi di mood. Musica spietata, che ti coglie all'improvviso e ti stringe come una garrota fino alla fine del concerto. Una manciata di lunghi brani, tutti a firma di Cusa, tratti da [i]The Beauty and the Grace[/i], il recente disco d'esordio del trio. Da segnalare la splendida "Coca Colon (Disco Infermo)" che cala lo spettatore in lente e distese atmosfere noir e anche se sembra allentare la presa tiene comunque il coltello sempre puntato alla gola.
Interpreti: Francesco Cusa: batteria; Flavio Zanuttini: tromba; Luca Dell'Anna: hammond piano
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