UJ2 | Unità completa
Pat Metheny porta ad Umbria Jazz una formazione con musicisti d’eccezione
Recensione
jazz
Con il concerto tenutosi all’arena Santa Giuliana Pat Metheny ha confermato ancora una volta - se ce ne fosse bisogno - di essere un indiscusso caposcuola del suo strumento. A supportare questo grande innovatore delle sei corde troviamo una formazione di musicisti incredibili, anch’essi annoverabili tra i massimi interpreti dei loro rispettivi strumenti, come Antonio Sanchez, Chris Potter e Ben Williams.
In apertura i presenti si lasciano incantare dalle complesse armonie della Picasso guitar, sorta di chitarra-arpa dalle numerose corde, creata anni or sono in esclusiva per Metheny dal liutaio Linda Manzer; ma il meglio deve ancora arrivare, e il pubblico se ne avvede quando tutta la band sale sul palco. Parlare di interplay è ridicolo con questi musicisti. Siamo di fronte ad una band che ha sviluppato un’empatia pressochè perfetta. Sanchez segue Metheny come un’ombra, riprendendo ogni suo fraseggio, ogni singola minuzia ritmica. Il suo drumming è allo stesso tempo un intervento solistico ed un solido sostegno per i compagni. Potter si spinge fino all’immedesimazione sonora. Quando Metheny imbraccia il guitar synth il sassofonista porta alle labbra il sax soprano e con il registro sovracuto ricrea lo stesso identico timbro, per poi proseguire liberamente. In tutto ciò Ben Williams assume il ruolo di faro del gruppo. Pur nella solidità del suo playing, le idee sono tante e sempre in continua relazione con ciò che accade. Eccezionale la versione di “All The Things You Are” in coppia con Chris Potter. Il chitarrista riesce a fondersi con il sax rinunciando agli accordi e costruendo con Potter un dialogo ricco di spunti contrappuntistici ed echi bachiani. Metheny stesso mostra di aver gradito la serata, concedendo agli stupefatti spettatori due uscite extra e tre bis.
Interpreti: Pat Metheny, chitarre, orchestrion; Chris Potter, sax tenore e soprano; Ben Williams, contrabbasso; Antonio Sanchez, batteria;
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