“Musica del desiderio. Speranza, passione e futuro”. Questo il tema della ventitreesima edizione del concerto del Primo Maggio a Roma. Alcuni aspetti sono ormai costanti negli anni: i riferimenti al lavoro, alle morti bianche, alla società malata, a un mondo migliore, a De Andrè, a “Bella ciao”. Fa parte del rituale, che sarà pur necessario, ma le fasi che risultano più avvincenti e che rendono unico ogni "concertone" sono quelle che variano di edizione in edizione, come le collaborazioni inedite: tra le più gustose del 2012 è da menzionare quella fra lo Gnu Quartet e l’Orchestra Sinfonietta, diretta per l’occasione da Vittorio Cosma, con una rilettura della suite di “Yellow submarine”, originariamente orchestrata da George Martin.
Già, perché il concerto è stato caratterizzato da svariate riproposizioni di classici del rock reinterpretati dai big della canzone italiana insieme alla Sinfonietta (diretta poi da Mauro Pagani), accompagnati da visual realizzati da vari registi: riletture di grande interesse, seppur non tutte riuscite. Tra le più apprezzabili, “Purple Haze” di Jimi Hendrix cantata dallo stesso Pagani, “Strawberry Fields” dei Beatles in una versione più inquietante per l’incalzare costante degli archi e “Shine On You Crazy Diamond” interpretata da Stefano Di Battista al sax e da Raiz, che con il suo timbro graffiante e i vocalizzi arabeggianti si è proposto in repertori a lui inconsueti, conferendo nuovo pathos al sound originario.
Il concerto scivola via tra alti e bassi, tra musicisti navigati come Caparezza e gli Almamegretta e musicisti di successo più recente come Nina Zilli e il Teatro degli Orrori; A67 e TaranProjet mostrano come il buon livello della musica italiana non sia da cercare per forza in vetta alle hit parade: alla speranza di un’Italia migliore si coniuga la speranza che la musica che non circola sui grandi canali di distribuzione possa avere maggiore spazio mediatico.
Finito il concerto, mancavano all’appello gli Afterhours: il ritardo sulla tabella di marcia ha impedito il loro set, facendoli dirottare all’Angelo Mai, dove si sono esibiti per la gioia di pochi. Mai come in questa occasione il nome di una band è stato così profetico.
Interpreti: Conduttori: Francesco Pannofino e Virginia Raffaele; Band: Subsonica, Elisa, Caparezza, Afterhours, Almamegretta, A67, A Toys Orchestra, Autoreverse, Blastema, Vittorio Cosma, Dente, Fabryka, Eugenio Finardi, Gnu Quartet, Mama Marjas, Alessandro Mannarino, Nobraino, Noemi, Orchestra Roma Sinfonietta, Mauro Pagani, P-Funking Band, Marina Rei, Sud Sound System, TaranProject, Teatro Degli Orrori, Raiz, Stomp, Young The Giant, Nina Zilli.