Il maestro e Hiromi

La pianista giapponese con Ahmad Jamal incanta Umbria Jazz

Recensione
jazz
Umbria Jazz Perugia
10 Luglio 2011
All'Arena Santa Giuliana di Perugia una serata dedicata al pianoforte. Prima la giapponese Hiromi Uehara, accompagnata dal basso elettrico a sei corde di Anthony Jackson e dal batteria di Steve Smith. E subito dopo il suo mentore Ahmad Jamal con la formazione di sempre, Manolo Badrena alle percussioni, Herlin Riley alla batteria e James Camack al contrabbasso: i due pianisti ammaliano il pubblico che ricambia con lunghe standing ovation. Piccola e minuta, Hiromi si presenta sul palco con una pettinatura arruffata in stile Dragon Ball, si siede sorridente sullo sgabello davanti al pianoforte, abbassa lentamente la testa verso la tastiera e inizia a suonare "Voice", il brano che dà il titolo al suo nuovo lavoro, pubblicato qualche mese fa in Giappone: l'incipit preannuncia un concerto che trova il suo equilibrio tra innovazione e tradizione. Hiromi, dotata di una velocità straordinaria, accompagna il suo virtuosismo funambolico con una gestualità estrema, che sembra far parte della partitura e che la fa entrare ancora più in sintonia con il pianoforte. Dopo qualche drop in di stampo classico, come “I Got Rhythm” di Gershwin e "Piano sonata pathètique" di Beethoven, passa da "Now or never", a "Flashback. Dancando no paraiso", attraversando i diversi generi come fosse un gioco. Del suo talento si accorse Chick Corea quando Hiromi aveva diciassette anni; poi è stata la volta di Ahmad Jamal, diventato suo mentore, che la notò al Berklee College of Music di Boston: e sul palco, con i suoi ottantuno anni, a partire da “Swahililand”, “Kaleidoscope”, “Papillon”, fino a “Cross fire” e a “Bellows”, il "maestro" Jamal esibisce ancora il suo perfetto stile, che lo immortala nella storia del jazz.

Interpreti: Hiromi Uehara: pianoforte; Anthony Jackson: basso; Steve Smith: batteria. Ahmad Jamal: pianoforte;Manolo Badrena: percussioni; Herlin Riley: batteria; James Camack: contrabbasso.

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